Boom di passeggeri su treni, bus e metropolitane e parallela riduzione del traffico su gomma. Il biglietto dei mezzi pubblici a 9 euro al mese si conferma come un successo clamoroso: dall’inizio del mese in Germania sono stati venduti ben 21 milioni di abbonamenti al prezzo «politico» fissato dal governo Scholz in nome della svolta ecologica e della lotta al caro-vita.

Risultato: in 23 delle 26 principali città della Repubblica federale le lunghe code di auto nelle ore di punta sono praticamente scomparse, come prova lo studio presentato ieri da «Tom-Tom International» per conto dell’agenzia Deutsche Press Agentur. «I dati elaborati indicano che il sostanziale calo di traffico rilevato dai nostri tecnici è strettamente legato all’introduzione del nuovo biglietto speciale», certifica Ralf-Peter Schäfer, esperto di trasporti dell’azienda leader dei sistemi di navigazione satellitare.

DA QUI LA PROPOSTA collaterale del «Sozialverband Deutschland» (Sovd), la storica associazione di difesa dei cittadini fondata alla fine della Prima guerra mondiale, immediatamente recepita dal capogruppo Linke al Bundestag, Dietmar Bartsch. «Dobbiamo assolutamente approfittare di questo momento per sfruttare lo slancio. L’obiettivo è introdurre un’offerta basata su sconti permanenti», riassume Adolf Bauer, presidente del Sovd, immaginando l’abbonamento annuale a 365 euro, ovvero 1 euro al giorno.

Ma tra i benefici del «ticket per il Clima» valido fino alla fine di agosto emerge anche il fattore-tempo. «Negli ultimi trenta giorni i pendolari hanno perso meno ore nel tragitto casa-lavoro rispetto a maggio. È accaduto in quasi tutte le città prese in esame», tiene a precisare Schäfer prima di squadernare la curva del successo.

«NEI PRIMISSIMI giorni dopo l’introduzione del biglietto a prezzo calmierato i dati di Tom-Tom non mostravano grandi effetti sul traffico, ma con il passare del tempo abbiamo cominciato a registrare gli effetti positivi sui flussi automobilistici». In particolare la decongestione delle arterie urbane ha interessato soprattutto Amburgo e Wiesbaden. Qui gli specialisti della navigazione satellitare hanno rilevato il risparmio medio rispettivamente di 4,2 e 3,9 minuti sul tragitto di mezz’ora.

Ai 21 milioni di nuovi utenti si aggiungono i 10 milioni di passeggeri già in possesso dell’abbonamento ordinario. «In totale, quindi, la cifra di 30 milioni di ticket mensili precedentemente calcolata dagli esperti del settore non solo è stata raggiunta ma addirittura superata», fa notare Ingo Wortmann, responsabile dell’Associazione delle aziende di trasporto tedesche (Vdv), più che soddisfatto per numeri inimmaginabili anche solo un mese fa.

MENTRE SEMBRA che il «9 euro-ticket» abbia contribuito perfino a rallentare il galoppo dell’inflazione, incubo storico della Germania fin dai tempi della Repubblica di Weimar. I calcoli dell’Istituto federale di statistica restituiscono il calo dell’impennata dei prezzi al consumo dal 7,9% di maggio al 7,6% di giugno.

Infine l’aumento di passeggeri sulle tratte a breve raggio (stimato da «Deutsche Bahn» nell’ordine del 10-15% rispetto a prima della pandemia) ha indotto le ferrovie statali a moltiplicare l’offerta di treni. La filiale locale «Db-Regio» segnala 250 convogli giornalieri supplementari, con buona pace degli esperti del libero mercato che all’annuncio del provvedimento da parte del governo Scholz avevano lanciato il falso-allarme sui rischi del «Klima-ticket» paventando il blocco della rete, l’impossibilità di prenotazione e i sovraffollamenti che non ci sono stati.