Garbarek, nuovi ritmi archetipici per un linguaggio globale
Musica Alla Casa del jazz di Roma il concerto del sassofonista norvegese insieme al percussionista indiano Trilok Gurtu
Musica Alla Casa del jazz di Roma il concerto del sassofonista norvegese insieme al percussionista indiano Trilok Gurtu
Suono, pause, canto. Ritmo, voce, battito. La musica del sassofonista norvegese Jan Garbarek e del percussionista indiano Trilok Gurtu (in quartetto, con il bassista brasiliano Yuri Daniel e con il veterano tastierista Rainer Brüninghaus) si muove, ammaliante e sincera, su questi assi.
DA DECENNI Garbarek (76 anni) è il simbolo di un jazz europeo che attraversa, nutrendosene, folclori e tradizioni (persino il canto gregoriano), che innova partendo da una base coltraniana in direzione di una mondializzazione del linguaggio jazzistico (processo iniziato fin dagli anni ’60). Gurtu (72 anni) unisce una conoscenza profonda delle tablas (cuore ritmico della musica classica indiana) alla pratica estesa e proteiforme di moltissimi strumenti a percussione, batteria sui generis compresa. Creano il nuovo, danno voce al contemporaneo affondando nel passato e nell’archetipico, in un suono che, a tratti, ha elementi rituali e primordiali (che non vuol dire primitivi).
Era, quindi, inevitabile che questi due musicisti attirassero nel recital alla Casa del Jazz del 28 giugno (rassegna Summer Time) un pubblico vastissimo di appassionati, musicisti, operatori, fan di varie generazioni e gusti sonori.
La redazione consiglia:
1982, i magici incastri del jazzIn una scaletta sapiente, con episodi significativi per i bravi Daniel (un virtuoso del basso) e Brüninghaus (più routiniero ma sempre efficace) il quartetto ha proposto brani dei due leader e materiale tradizionale arrangiato dal sassofonista. La complessità (Stroll, Grisillla) si alternano al lirismo (Margjit, Hurtig), con i due piani che si incrociano di continuo come le policrome percussioni. In Nu Bein si è partiti da una dimensione etnica (Garbarek al flauto di legno) per arrivare gradualmente ad un funky metropolitano, in un viaggio che sa di parabola.
Tanti gli applausi di un pubblico rapito: un raccolto ed intimo Pygme Lullaby – un traditional arrangiato, usato come bis – lo culla senza virtuosismi. Prossime date nei Paesi Bassi (7-8 luglio) al North Sea Jazz Festival e in Germania (11), a Karlsruhe.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento