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Fuorionda, Piersilvio a Meloni: «Noi non sapevamo niente»

Fuorionda, Piersilvio a Meloni: «Noi non sapevamo niente»Antonio Ricci – Ansa

La goccia La premier: «Non parlo più di questa vicenda». Ma gli interrogativi politici non sono finiti

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 22 ottobre 2023

Interrogata dai cronisti italiani al Cairo, Giorgia Meloni rifiuta ogni commento ulteriore sulla vicenda della sua separazione. «Non ne voglio più parlare»: così la premier stabilisce un confine tra le sue vicende private e gli impegni politici.

MA PROPRIO dei risvolti politici della vicenda dei fuorionda di Andrea Giambruno si continua a parlare. Soprattutto della decisione di mandarli in onda, questione che rimanda ai rapporti tra il suo governo e la componente legata a Berlusconi. A questo proposito, i vertici Mediaset dicono che erano ignari della cosa. Nel corso di una telefonata che viene definita «cordiale» e «di vicinanza» l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi avrebbe assicurato la presidente del Consiglio circa la sua estraneità. «Non sapevo nulla di Striscia la notizia, altrimenti te l’avrei detto», avrebbe confermato Berlusconi alla premier.

IL CHE COMBACIA con la versione fornita da Antonio Ricci. Il grande capo di Striscia in una nota ricostruisce la vicenda. «Ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti», afferma Ricci. Da qui l’intenzione di voler fornire la sua versione, «naturalmente senza nessuna pretesa di esser creduto, ci mancherebbe, ma solo per dare un contributo al dibattito», che sostiene che i video di Giambruno erano nel suo cassetto da mesi, rasttrellati in seguito a quella che definisce «una fortunosa pesca estiva».

A FARGLI rompere gli indugi circa la messa in onda, prosegue, sarebbe stata proprio l’altra iniziativa proveniente proprio dal gruppo editoriale berlusconiano. «Mercoledì mattina sulla scrivania mi trovo la rivista Chi (secondo alcuni house organ della famiglia Berlusconi) con in prima pagina la foto del first gentleman in un campo di grano, a guisa di papaverone o spaventapasseri – racconta Ricci – All’interno veniva esaltato il cuore ‘gitano’ e il ciuffo del giornalista che sarebbe priapescamente cresciuto con gli ascolti. ‘Acciderbola’, ho pensato, ‘l’astuto cardinal Signorini si sta preparando a celebrare una beatificazione’».

IERI GIAMBRUNO è stato avvistato a Milano. Dopo le voci delle prime ore, pare escluso un suo licenziamento per motivi deontologici. Il suo destino professionale è legato anche alla sua storia dentro Mediaset e al ruolo che ha ricoperto in questi mesi. L’immagine che gli è stata ritagliata addosso di un Bel Ami meneghino, passato dall’entourage di Lele Mora alla posizione, che non sarebbe stato capace di maneggiare, di first gentleman probabilmente non esaurisce la vicenda. Secondo Luigi Bisignani e Paolo Madron, ad esempio, dalla sua persona passavano più relazioni politiche di quelle che si dice. Giambruno, sostengono il faccendiere e il giornalista nel loro libro I potenti al tempo di Giorgia, avrebbe fatto da trait d’union tra Marina Berlusconi e la premier nei giorni di massima tensione con Berlusconi. Era esattamente un anno fa, il governo Meloni nasceva e Forza Italia aveva dato più volte segnali di malcontento, a partire dall’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato. «Se esistesse ancora oggi la struttura Delta – scrivevano solo pochi mesi fa Bisignani e Madron, riferendosi al cerchio magico mediatico dell’era Berlusconi – Giambruno ne farebbe parte». Se così fosse, non sarà facile liberarsi dell’ex compagno di Meloni dall’oggi al domani.

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