Fondi Ue, l’Italia non li impiega: un altro problema per il Pnrr
Il caso Fonti di Bruxelles hanno ricordato che la partita dei fondi strutturali vale, tra risorse europee e cofinanziamenti nazionali, all'incirca 75 miliardi di euro contro i 69 miliardi di sussidi assegnati al Pnrr italiano. E che l'Italia fa molta fatica a spenderli
Il caso Fonti di Bruxelles hanno ricordato che la partita dei fondi strutturali vale, tra risorse europee e cofinanziamenti nazionali, all'incirca 75 miliardi di euro contro i 69 miliardi di sussidi assegnati al Pnrr italiano. E che l'Italia fa molta fatica a spenderli
A quasi due anni dall’avvio della programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali Ue, stenta a decollare in Italia l’avvio dei progetti di spesa previsti dai vari programmi operativi che hanno ricevuto il via libera della Commissione europea.
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Pnrr, stralciati 16 miliardi a sanità, comuni e ambienteLo hanno segnalato ieri fonti non smentite da Bruxelles secondo le quali la partita dei fondi strutturali vale, tra le risorse europee e i cofinanziamenti nazionali, all’incirca 75 miliardi di euro contro i 69 miliardi di sussidi assegnati al «Piano nazionale di ripresa e resilienza» (Pnrr) sul quale si sta rompendo la testa il governo Meloni e tutta la politica in Italia. Uno dei suoi problemi strutturali è, appunto, la difficoltà di spendere i fondi stanziati a livello europeo.
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Pnrr, il buio è Fitto: alla ricerca dei sedici miliardi «tagliati»Il problema si è ripresentato quando il governo ha «stralciato» 15,9 miliardi di euro dal Pnrr la settimana scorsa. Con la promessa di compensarli con altri fondi, come quello per lo sviluppo e la coesione che però difficilmente possono essere spostati. Altrimenti si bloccherebbero i cantieri già finanziati. L’allarme dei comuni e delle regioni ieri è stato raccolto dal governo che le riceverà la prossima settimana. Ma I fronti della polemica si ampliano.
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Scuola, il Pnrr non ridurrà i divari territoriali del SudIeri il presidente della Puglia Michele Emiliano ha lamentato un taglio di 160 milioni in meno dagli stessi fondi che dovrebbero anche servire, secondo il governo, a colmare quelli «definanziati. «Una scelta scellerata – ha detto -Dal ministro per gli affari europei RaffaeleFitto arroganza e prevaricazione». Emiliano si riferisce alla decisione presa ieri dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) che ha deliberato 32,4 miliardi destinati ai fondi per lo sviluppo e la coesione da assegnare alle regioni per il ciclo di programmazione ’21-’27. «Ora – ha detto Fitto – si tratta di definire le singole delibere per l’assegnazione delle risorse ad ogni regione e dell’individuazione degli interventi da finanziare».
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Gianfranco Viesti: «Cambiare il Pnrr, l’esempio degli studenti»Quello del Cipess è uno dei tasselli di un mosaico composto da 75 miliardi di euro, 44 miliardi dei quali di fondi europei e per il resto da risorse nazionali destinate al cofinanziamento. «Lle somme assegnate alla Puglia non sono immediatamente disponibili e potrebbero non essere impiegabili per le spese di investimento immateriali – sostiene Emiliano – La legge non prevede a questo divieto ed anzi obbligava ad utilizzare le risorse
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