Con l’accordo del Comune di residenza e del beneficiario il lavoro obbligatorio previsto dal sussidio detto impropriamente «reddito di cittadinanza» potrà passare dalle attuali otto ore settimanali a sedici. Lo prevede l’intesa raggiunta ieri da Lega e Cinque Stelle nel corso di un vertice organizzato a palazzo Chigi. Non più dunque 36 ore a settimana, come proposto dalla Lega. L’AUMENTO DELLE ORE, pur concepito sulla base di un rapporto tra il «povero assoluto» e il Comune, è rivelatorio dell’impostazione disciplinare del «reddito» gialloverde. La norma rischia di violare l’articolo 4, secondo comma, della Convenzione europea sui diritti umani secondo il...