Didier Eribon aveva soltanto quindici anni nel 1968. Abitava nella città dove era nato, a Reims, lontano da Parigi e dai clamori del Maggio. Pure, quella data e quella rivolta contribuirono non poco e nel profondo a cambiare il corso della sua vita, dei suoi pensieri, della sua sensibilità, del suo agire. Il futuro dell’adolescente, che a quell’altezza sembrava a portata di mano con tutta la ricchezza anche emotiva delle sue grandi speranze individuali e collettive, non poteva darsi che all’insegna della scissura ovvero del distacco, netto e irremovibile, dall’esistenza di prima e dunque, in primo luogo, dai valori dalla...