Assunzione di colpa e risarcimento agli utenti. Dove l’abbiamo già sentita? Dazn riavvolge il copione delle ultime due annate e si cosparge il capo di cenere. Ci sarà un rimborso per gli abbonati – furiosi – che hanno dovuto rinunciare a una fetta di Inter-Napoli dello scorso turno di campionato. L’importo dovrebbe corrispondere alla quarta parte del costo mensile dell’abbonamento del singolo cliente. E’ una delle notizie emerse dall’incontro di ieri al Ministero Imprese e del Made in Italy voluto dal titolare del dicastero, Adolfo Urso, dopo i recenti, ennesimi, disservizi della piattaforma in streaming che detiene i diritti del calcio italiano (per 840 milioni di euro annui) fino al 2024.

AL TAVOLO erano presenti anche il Ministro per lo sport e per i giovani Andrea Abodi, il presidente della Serie A, Lorenzo Casini, l’ad della A, Luigi De Siervo, e una delegazione di Dazn rappresentata dal Ceo per l’Italia, Stefano Azzi. Per Agcom c’è il presidente Giacomo Lasorella. “Dazn avrà una centrale operativa in Italia, ci hanno fornito ampie rassicurazioni”, ha provato a farsi coraggio il presidente della Lega di A, Lorenzo Casini, che si è ritrovato il caso tra le mani, dopo la sua elezione. E se hanno mostrato soddisfazione anche il ministro Urso e Abodi, Dazn, per allontanare le nubi, ha annunciato appunto la creazione di un Network Operation Center in Italia, per il monitoraggio della qualità del servizio.Ecco perché la promessa del ristoro economico non basta. Soprattutto perché arriva dopo l’ennesima prova della scadente qualità del servizio

ANDANDO un attimo oltre le promesse di rito, resta lo sbigottimento e la rabbia, soprattutto degli abbonati (oltre 2,6 milioni, secondo il rilevamento AgCom di agosto), di trovarsi ancora di fronte ancora a problemi di trasmissione delle partite di A dopo nel terzo anno di Dazn in veste di broadcaster del campionato. Ecco perché la promessa del ristoro economico non basta. Soprattutto perché arriva dopo l’ennesima prova della scadente qualità del servizio e anche della politica di rincari dei prezzi voluta da Dazn dall’estate. E proprio a Ferragosto, per il primo turno della A, c’è stata la mancata visione di alcune partite. Il dossier-Dazn è finito sulla scrivania di Mario Draghi ad agosto 2021. A novembre i vertici dell’app sono stati convocati al Mise per i continui disservizi. A marzo dello scorso anno il caso Dazn è finito in Parlamento. Dazn ha poi pure rivisto verso l’alto il costo del canone. E’ cambiato il governo, sono passati mesi. L’elemento costante resta il disservizio.