La Francia settecentesca di Robert Darnton è un mondo quotidiano fatto di piccoli commercianti e di commessi viaggiatori, di cibi, di odori, di fango e di grasso animale, ma soprattutto è un mondo fatto di libri. Libri come oggetti d’uso, ben lontani da quella dimensione auratica in cui spesso gli studi storici sembrano confinare la letteratura dell’epoca dei Lumi e presentati invece come corpi di carta e inchiostro, pagine da sfogliare, dorsi da accarezzare, prodotto ultimo di una filiera complessa e articolata: attraverso le sue parole l’Encyclopédie, ancora prima di essere il monumento culturale che tutti conosciamo, appare come una...