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Mahler secondo Pappano, la natura del doloreAntonio Pappano lascia l’Accademia di Santa Cecilia, di cui è direttore musicale dal 2005 e dal 2007 accademico. Daniel Harding è il nuovo direttore musicale. Ieri è stato presentato, in una conferenza stampa, dal presidente dell’Accademia, Michele Dall’Ongaro. Nato a Oxford il 31 agosto 1975, Harding è stato, giovanissimo, assistente di Simon Rattle e di Claudio Abbado, direttore musicale della Mahler Chamber Orchestra dal 2003 al 2008, e quindi direttore principale dal 2008 al 2011 e dal 2011 direttore onorario. Dal 2006 è direttore ospite principale della London Symphony Orchestra e dal 2007 direttore musicale della Radio Symphony Orchestra di Svezia. Ha diretto l’Orchestre de Paris e la Nuova Filarmonica Giapponese.

SI È CIMENTATO con successo anche nel repertorio operistico al Festival di Aix-en-Provence e di Salisburgo, al Royal Opera House Covent Garden di Londra, alla Scala di Milano. Di alcune sue interpretazioni, soprattutto teatrali, esistono le registrazioni video. Imperdibili il Giro di vite di Britten del 2001 ad Aix-en-Provence, e il Don Giovanni di Salisburgo del 2006, con la regia di Martin Kušej, Thomas Hampson nel ruolo di protagonista, in cui espliciti sono il libertinaggio, la degradazione della donna a oggetto del desiderio. In entrambe le rappresentazioni finissima è la penetrazione musicale di Harding. Ciò che comunque accomuna tutte le sue interpretazioni è la lettura capillare, moderna della partitur. Di Harding si apprezza soprattutto la varietà delle dinamiche, la cura degli impasti timbrici che finiscono per conferire alla musica, sia di repertorio che moderna, una forza espressiva, uno spessore interpretativo, che conquistano l’ascoltatore. Al suo potere di comunicazione, alla fascinazione che sul pubblico esercitano le interpretazioni di Harding si deve l’impressione di ascoltare per la prima volta la musica da lui diretta, come se per la prima volta ci si rivelasse. Dino Villatico