Anche il secondo giorno di pausa umanitaria a Ghouta est si è chiuso con violenze e nessuno sfollato. I 20mila islamisti arroccati nel sobborgo di Damasco, mescolati a 400mila civili, non intendono cedere uno dei pochi bastioni rimasti alle opposizioni salafite e qaediste nella guerra siriana, facendo della Ghouta orientale un nuovo punto di svolta, come fu Aleppo nel 2016. Ne è consapevole anche Damasco che ieri è avanzata con le truppe governative nell’enclave alle prime ore dell’alba, prima dell’entrata in vigore della tregua di cinque ore al giorno ordinata dalla Russia. Tra le 9 e le 14, si sono...