Secondo Luigi Gallo, deputato campano alla seconda legislatura del Movimento 5 Stelle, la scissione di Luigi Di Maio potrebbe essere l’opportunità per rilanciare con maggiore forza il nuovo corso di Giuseppe Conte. «Siamo di fronte a un momento di chiarezza – sostiene Gallo – I sabotatori interni della nostra azione politica sono usciti allo scoperto e adesso sono fuori dalla nostra casa».

Ci sta dicendo che da ora in poi potreste pesare di più politicamente?
Lo dico per i cittadini che finalmente potranno vedere una nostra azione più incisiva contro le classi sovraffollate nelle scuole, sul salario minimo e aiutare i lavoratori con basse paghe e misure sempre più incisive a vantaggio degli imprenditori che si impegnano nella sostenibilità ambientale.

Si aspettava questa accelerazione e questi numeri per il gruppo di Di Maio?
Sì. Perché questa è una operazione di palazzo e di potere che ormai era fuori tempo massimo e che mira a salvare se stessi alle prossime elezioni nazionali, senza alcun progetto politico e fine politico per i cittadini.

Da oggi cosa cambia nei rapporti tra il Movimento 5 Stelle e il governo Draghi?
Chiariamo una cosa. Siamo dentro al governo perché senza di noi nessuno in questo governo si occuperebbe dei cittadini più poveri, nessuno sarebbe impegnato a contrastare e cancellare i tagli alla scuola e alla carta docente. Senza le comunità energetiche, il superbonus, l’ecobonus e il reddito energetico che abbiamo introdotto e difendiamo non andremo verso una indipendenza energetica rinnovabile che riduce le bollette dei cittadini italiani e il sud non avrebbe un budget intoccabile di risorse adeguate per il rilancio. Quindi restiamo al governo per i cittadini per dare più forza di prima alle nostre battaglie.

Crede che adesso anche Di Maio entrerà nell’alleanza progressista che state costruendo col Partito democratico di Letta?
Andrà dove porta l’opportunismo. Noi come abbiamo più volte ribadito sosteniamo un progetto chiaro per i cittadini e con il Pd e LeU durante il governo Conte 2 abbiamo ridotto le disuguaglianze nel Paese e ridistribuiti i redditi, riducendo l’indice di Gini da 31,8 a 30,2 e il rischio di povertà dal 19,1 al 16,2%. Un percorso di riequilibrio interrotto con il governo Draghi. Per questo Pd e LeU sono nostri interlocutori privilegiati.

Con questa scissione diventa più facile confermare il tetto dei due mandati?
Ha notato anche lei che tra tutti i fuoriusciti erano quasi tutti parlamentari alla seconda legislatura? E credo che in tanti non onoravano più l’impegno preso con i cittadini di tagliarsi lo stipendio. Il Movimento 5 Stelle andrà avanti con il programma che aveva già annunciato Giuseppe Conte, con fermezza.