Internazionale

Curdi traditi, fuoco amico su Trump: «È in atto un disastro»

Curdi traditi, fuoco amico su Trump: «È in atto un disastro» – Afp

Le reazioni negli Stati uniti Sconcerto anche nel Gop. Il senatore Graham, alleato di ferro del presidente, annuncia l'intenzione di passare dal biasimo all'azione: «Prego per i nostri alleati vergognosamente abbandonati dall'amministrazione Usa»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 10 ottobre 2019

L’ingresso dell’esercito turco nel nord della Siria ha provocato una nuova condanna bipartisan per la decisione di Trump di abbandonare gli alleati curdi nelle mani di Erdogan, tanto che il senatore repubblicano Lindsey Graham, solitamente alleato di ferro del tycoon, ha espresso l’intenzione di passare dalle parole di biasimo all’azione.

«Se i resoconti dei media sono accurati e la Turchia è entrata nel nord della Siria, è in atto un disastro – ha scritto su Twitter il senatore del Gop -. Prego per i nostri alleati curdi che sono stati vergognosamente abbandonati dall’amministrazione Trump. Questa mossa garantisce il ritorno dell’Isis. Io condurrò gli sforzi del Congresso per far pagare a Erdogan un prezzo pesante. Esorto il presidente Trump a cambiare subito rotta mentre c’è ancora tempo, tornando al concetto di “zona sicura” che stava funzionando».

Graham ha specificato che «il presidente non sta chiudendo una guerra, ma sta creando una guerra più grande», e di essere pronto a sanzionare l’economia e le forze armate turche: «Introdurremo sanzioni bipartisan contro la Turchia e chiederemo la loro sospensione dalla Nato».

Alla domanda se avrebbe i voti per scavalcare un veto presidenziale alle sanzioni, Graham si è detto sicuro di poter arrivare a 90 voti favorevoli, ben oltre la soglia necessaria per superare un eventuale tentativo di ostacolare le misure da parte di Trump. «Chi diavolo volete che sostenga Erdogan contro i curdi?» ha concluso Graham.

Per esprimere il proprio parere contrario Graham è andato allo show preferito di Trump, Fox & Friends: «Dire al popolo americano che l’Isis è stato distrutto in Siria non è proprio vero. Il presidente sta facendo tutto completamente contro il consiglio di tutti gli altri. Otterrà il 100% del credito se sa qualcosa che il resto di noi non sa, altrimenti otterrà il 100% della colpa. Non ci sarà via di mezzo».

Ad esprimere il proprio parere contrario è arrivata anche la deputata del Gop Liz Cheney, un’altra strenua sostenitrice del presidente in altre occasioni: «Ritirare le forze statunitensi dalla Siria settentrionale è un errore catastrofico che mette a rischio le nostre vittorie contro l’Isis e minaccia la sicurezza nazionale americana – ha detto Cheney, nota per essere un falco sulle questioni legare alla difesa e una delle principali voci repubblicane riguardo la politica estera – I terroristi possono e lanceranno attacchi contro l’America, come gli Stati uniti banno imparato l’11 settembre 2001».

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