Un’ondata di trasformazioni dei contratti a termine stipulati nei mesi scorsi, un progressivo venire meno dell’uso della casssa integrazione, l’approssimarsi della stagione turistica e la buona tenuta del Pil (+3,6) possono avere causato la crescita congiunturale dei lavoratori permanenti dipendenti registrata a giugno. Secondo l’Istat questo aumento riguarda tutte le classi di età, ad eccezione dei 35-49enni e del lavoro autonomo e ha spinto il tasso di occupazione tra i più bassi d’Europa al 60,1%, un livello mai registrato dal 1977. Rispetto a giugno 2021 ci sarebbero 400 mila occupati in più, per un totale di 18 milioni 100 mila....