In ogni città cinese che, negli ultimi anni, mi capita di attraversare non perdo occasione di cercare qualche possibilità, ancora superstite, di assistere a uno spettacolo di teatro delle ombre. Il fatto di sapermi ogni volta circondato da ragazzini non riduce la portata dell’evento. Ieri, in un piccolo teatro sotto la Piccola Pagoda dell’Oca Selvatica a Xian quest’evento prendeva il nome di «mai huo lang», che non significa altro che «il venditore di oggetti». Sarà un semplice caso ma proprio ieri mi chiama un amico dicendo «abbiamo sentito Yervant per i film sul deserto ma Angela sta male, è in...