Lavoro

Contratto ristorazione, le imprese arrivano a diffidare i sindacati

Contratto ristorazione, le imprese arrivano a diffidare i sindacatiLavoratrici in una mensa – Foto Ap

Protervia Padronale Il settore ha un milione di lavoratrici, contratto scaduto dal ’21 Dura la risposta: «Sciopero subito il 4 giugno, basta umiliazioni»

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 28 maggio 2024

Nuove frontiere della contrattazione. E sempre nel settore terziario dove i confini dei comportamenti delle imprese sono sempre più retrogradi.

DOPO I LUNGHI MESI in cui Federdistribuzione ha tentato in tutti i modi di non rinnovare il contratto nazionale della Distribuzione moderna organizzata – portando addirittura alla fuoriuscita di Lidl – adesso tocca al contratto della Ristorazione collettiva dove le associazioni di impresa Anir Confindustria e Angem hanno addirittura mandato una «diffida» ai sindacati.

Una «prima volta» senza precedenti che fa toccare un nuovo picco negativo nel rispetto dei diritti dei lavoratori, crollato in questi due ultimi anni con il governo Meloni al timone del paese.

L’ARIACCIA CHE TIRA però non scoraggia lavoratori e sindacati che rispondono con la lotta. Decidendo subito uno sciopero per il 4 giugno per l’intero settore che copre mense scolastiche, aziendali e ospedaliere, ristorazione commerciale e autostradale, bar e ristoranti, per un totale di ben un milione di persone. Lavoro povero, grigio e nero, a maggioranza femminile, caratterizzato da contratti di poche ore settimanali, causa di bassi salari, che ad ogni cambio appalto rischiano di essere ridotti.

FILCAMS CGIL, Fisascat Cisl e Uiltucs, unitariamente, hanno subito risposto denunciando «la comunicazione pervenuta dalle due associazioni imprenditoriali nella quale hanno diffidato le parti ad astenersi dall’adozione di qualsiasi determinazione inerente il comparto ristorazione collettiva».

I sindacati, che stigmatizzano «i contenuti strumentali e mistificatori della comunicazione di Angem e Anir, volta in prima istanza a condizionare il confronto di rinnovo del Contratto dei Pubblici esercizi, della Ristorazione collettiva, commerciale e turismo, scaduto nel 2021 e applicato complessivamente ad oltre un milione di addetti, hanno pertanto deciso di avviare la mobilitazione, «per contrastare la posizione assunta» dalle due associazioni datoriali su mandato delle imprese aderenti».

«ALCUNE IMPRESE si dimostrano irresponsabili e sconsiderate nei confronti dei loro dipendenti. A più di tre anni dalla scadenza del contratto le imprese della Ristorazione Collettiva associate ad Anir e Angem minacciano chi vuole arrivare ad un rinnovo in grado di garantire condizioni salariali dignitose alle lavoratrici e ai lavoratori del settore».

«Il percorso avviato da tempo sui temi riguardanti la sfera normativa, la classificazione del personale e gli incrementi salariali – prosegue la nota – rischia di subire ulteriori rallentamenti a causa di una presa di posizione irresponsabile da parte di alcune delle imprese del settore: Authentica – Eurotourist – Dussmann Service – Ladisa – Serenissima – Euroristorazione – Siristora Global Service – Vivenda – Compass – Gruppo Elior – Genesi Srl – Pedevilla Spa – Sodexo Italia Spa – Italcatering – Felsinea Ristorazione – Ser Car e Sir».

«Il comportamento delle imprese aderenti ad Anir e Angem non può essere tollerato. E’ l’ennesima umiliazione che vogliono infliggere alle lavoratrici e ai lavoratori», attacca la Uiltcus. «Filcams, Fisascat e Uiltucs – conclude il comunicato – dichiarano lo stato di agitazione e il blocco di qualsiasi forma di flessibilità. Sin da subito verranno indette le assemblee sindacali retribuite presso i luoghi di lavoro per aggiornare le lavoratrici ed i lavoratori rispetto alle azioni sindacali che verranno intraprese, a partire dalla denuncia a tutte le committenze pubbliche e private, al fine di tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che lavorano nel settore».

Lo scorso 11 marzo l’assemblea nazionale delle delegate e dei delegate aveva già anticipato la lotta.

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