Concetta Barra, regina del teatro napoletano
Anniversario Nel centenario della nascita, in preparazione il film «Nata a Procida». Un ricordo
Anniversario Nel centenario della nascita, in preparazione il film «Nata a Procida». Un ricordo
A Concetta, a Concetta Barra, è a lei che penso. 11 di febbraio! La nostra cara Concettina, perfetta figlia dell’Acquario (musica, poesia, smemoratezza) compie la bellezza di cento anni! Che vita, la sua! Infanzia a Procida, madre procidana e padre siciliano, custode temporaneo del carcere dell’isola, debutto in trio vocale, durante la guerra, con le tre sorelle, Maria, Nella e Concetta, detto «Trio Vittoria», per quella vittoria che non arrivò mai, il matrimonio con Giulio Barra, fantasista del Varietà, conosciuto a Roma città aperta, tre figli, Peppe, Gabriele, Tonino, la fatica di madre e casalinga, la separazione dal marito, alla fine, come nelle favole, dopo trent’anni di astinenza, il ritorno sul palcoscenico, chiamata da Roberto De Simone, prima nella Nuova Compagnia di Canto Popolare, poi nella Gatta Cenerentola, per trasformarsi (dal 1982 al 1993) nella «regina» del nostro «teatro all’antica italiana», in quella Compagnia Teatrale fondata da Peppe Barra e da me.
Dodici anni di successi: l’Italia a tappeto, il Festival d’Automne a Parigi, Spagna, Portogallo, New York, fino a Bombay in India. Da parte mia sto realizzando, per lei, un film: Nata a Procida, memoria impossibile di una donna, amica, artista, attrice, cantante, che raccolga tutto il visibile, e l’invisibile, del suo magico passaggio… un film che mostri le sue irresistibili parodie, i suoi scandalosi monologhi, le sue esplosive incursioni a sipario chiuso, le sue passeggiate sbilenche su e giù per il palco, i suoi battibecchi teatrali con il figlio (inutili gli aggettivi e i superlativi), un film che faccia vedere, per la prima volta, le prove di un spettacolo, scritto per lei sola, Il Silenzio di Pulcinella, che non andò mai in scena… un film che offra, ai giovani che non l’hanno potuta vedere, ai vecchi che possano godere nel rivederla, le sue immortali canzoni, la potenza della sua voce fuori del tempo, un film che, partendo da così lontano, giunga fino al giorno d’oggi dove, Peppe e io abbiamo avuto il coraggio di riprendere quel sogno interrotto e mai spento… la nostra idea di teatro… con una nuova compagna di viaggio, la strepitosa Lalla Esposito… un film che vedrà la luce, per coincidenza inattesa, proprio in questo anno dove l’isola di Procida è nominata Capitale della Cultura…
cara Concetta, mi manca la tua concreta saggezza, la tua libertà di spirito, la magia dei tuoi gesti, le tue critiche appuntite, la tua lucida follia, il tuo bisogno di perfezione, il tuo sguardo dubbioso, sempre materno, la tua impagabile autoironia… la tua genialità di essere sempre te stessa, come vuole la tradizione della Commedia dell’Arte… Concetta, mi manca il tuo essere viva, ma nel tuo nome andiamo avanti, perché solo l’amore e la memoria, sentimenti complementari, ci danno la forza di dimenticare il tempo che passa… Concetta, non posso sapere quale sia la tua attuale, misteriosa dimora… ma nel mio cuore abiterai per sempre…
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