Shell, BP, TotalEnergies, Chevron ed ExxonMobil spendono centinaia di milioni di dollari ogni anno per una strategia sistematica per presentare la propria azione come positiva e proattiva rispetto all’emergenza del cambiamento climatico. Ciò, però, è incoerente con i piani di investimento delle stesse aziende. A rivelarlo è un’analisi approfondita delle comunicazioni pubbliche delle cinque «supermajor» del petrolio, diffusa da InfluenceMap, un think tank indipendente che produce analisi basate sui dati su come le imprese e la finanza influenzano la crisi climatica. Il rapporto «Big Oil’s Real Agenda on Climate Change 2022» (la vera agenda delle big del petrolio sui cambiamenti...