Ciao Giancarlo
La sua ospitalità Ho condiviso con Giancarlo Aresta e Alba Sasso idee, sentimenti di stima e ricevuto ospitalità nella loro casa di Bari. Un abbraccio affettuoso ad Alba. Guido De […]
La sua ospitalità Ho condiviso con Giancarlo Aresta e Alba Sasso idee, sentimenti di stima e ricevuto ospitalità nella loro casa di Bari. Un abbraccio affettuoso ad Alba. Guido De […]
- La sua ospitalità
Ho condiviso con Giancarlo Aresta e Alba Sasso idee, sentimenti di stima e ricevuto ospitalità nella loro casa di Bari.
Un abbraccio affettuoso ad Alba.
Guido De Palma
- Non dimentico quando arrivò a Trieste per abbracciarmi
Ciao Giancarlo compagno di rara intelligenza e sensibilità che hai ‘salvato’ millanta volte il ‘vecchio’ Manifesto per permettere anche che sopravvivesse quello ‘nuovo’, un abbraccio ai tuoi cari con emozione vivissima tu che quando Francesca Longo se ne andò 5 anni fa venisti a Trieste per abbracciarmi e per sussurrarmi all’orecchio con rara delicatezza e dolcezza “ti vi porto l’abbraccio grande di Valentino Parlato”, tu che avevi visto lo tsunami e continuasti a nuotare a calme bracciate salvando il salvabile nella tua scia. Matteo Moder a nome di Francesca Longo. Con immutato amore affetto rispetto per una persona speciale e per una famiglia, quella del giornale, che resta comunque un punto fermo, un riferimento, il profumo tenero di casa.
Matteo Moder
- Tanta vita insieme
Nina, Marta, Tommaso e Mario Santostasi abbracciano con affetto Marinella, Francesca e Alba ricordando tanta vita insieme al caro Giancarlo Aresta.
- Una guida fraterna
Ciao, Giancarlo amico carissimo, guida fraterna della nostra militanza politica, punto di riferimento per noi sempre.
Nicoletta e Mimmo Mattoli
- Le iniziative della Libreria di Via Tomacelli
Nel corso della vita ci sono notizie che non vorremmo mai apprendere, per me una di questa è aver saputo che ieri Giancarlo Aresta ci ha lasciati. Ricordo che fu lui a propormi, nei primi anni settanta, di occuparmi degli eventi che si sarebbero svolti nella sala conferenze della Libreria il manifesto, in via Tomacelli. Da allora ci trovammo a lavorare insieme in tutte le campagne promosse a sostegno del giornale. Quando nel 2012, a Via Bargoni arrivarono i liquidatori chiesi a Valentino di rispondere lanciando la “campagna 1.000 per 1.000. Giancarlo fu tra i primi ad accogliere l’appello. Dopo la campagna per i quarant’anni del giornale i nostri incontri si diradarono ma la stima e l’affetto rimasero gli stessi per questo sarà più vivo il ricordo che lasci in me. Ciao Giancarlo e condoglianze alla tua splendida famiglia.
Ivano Di Cerbo, Roma
- Il mio segretario
Giancarlo Aresta è stato il mio segretario di federazione, il segretario provinciale della federazione di Bari del Pci. Le riunioni politiche con Giancarlo erano per me quasi un rito, sia quelle sulla scuola sia quelle più generali. Giancarlo scriveva i suoi appunti su un quaderno con delle penne biro di colore diverso a seconda degli argomenti. Introduzione, interventi, conclusioni. Ma, nonostante il suo rigore e la sua serietà, la sua forte autorevolezza, era un segretario che chiamavo per nome; gli altri segretari li avevo chiamati “compagno” più il cognome. Si oppose, con molti e molte di noi, alla cosiddetta ‘svolta della Bolognina’ e allo scioglimento del Pci. E così la federazione di Bari fu una delle poche in Italia in cui vinse la mozione congressuale di Ingrao. Ho rivisto più volte Giancarlo, soprattutto a Roma. Dopo un saluto sempre molto affettuoso non riuscivo ad andare avanti. Ogni frase mi sembrava banale. Perché – e questo era certo – con Giancarlo Aresta, di fronte al suo sguardo, sorridente e serio, non ti veniva di dire delle banalità.
Imma Barbarossa, Bari
- Il manifesto nello stufone a legna a Ravenna
Giancarlo fu uno dei primi ospiti del “Circolo Amiche e Amici del Manifesto” qui a Ravenna, dove lo invitai una dozzina di anni fa, proprio per parlare dei tagli all’editoria e della crisi della sinistra, in un’assemblea pubblica affollata (oggi sarebbe impossibile…). Una persona davvero in gamba, rigoroso, un po’ “musone”, ma acuto e ironico. Me lo ricordo bene, a cena a casa mia, in campagna, davanti allo stufone a legna, che accendevo usando come attizzafuoco la carta di vecchie copie del nostro giornale, dire “vedi a quante cose serve il Manifesto, anche Luigi Pintor diceva che è ottimo per incartare il pesce…”. A tutta la famiglia e al Collettivo, un grande abbraccio.
Pippo Tadolini, Ravenna
- Quell’infinita pazienza e dolcezza
Poche righe per ricordare un grande compagno capace di insegnarti tutto con l’infinita pazienza del suo sguardo. Negli anni novanta, nel consiglio di amministrazione dell’Unità allora diretta da Walter Veltroni, Giancarlo, instancabile, mi ha insegnato tutto, e lo ha fatto con impegno e tenacia, con la sorridente amicizia di un uomo profondamente gentile. Un abbraccio forte a tutta la sua grande famiglia.
Liliana Rampello
- La tua caparbietà instancabile
Ciao Giancarlo, grazie! da te ho imparato molto, ho apprezzato la tua onestà la tua voglia di fare giustizia nella vita con il Pci, mi hai insegnato il metodo di lavoro in Federazione – ricordo quando si doveva fare volantinaggio e/o iniziative davanti alle fabbriche ed altro, io, operaio della Fiat 3a media con 150 ore che collaboravo fino a far parte della segreteria cittadina, presi la penna ed 1 foglio per appuntarmi cosa fare mi dicesti finalmente qualcuno che scrive cosa fare. Non l’ho dimenticato. Ti ho sempre voluto bene e apprezzato per la tua intelligenza caparbietà instancabile. Ciao Giancarlo – Un forte abbraccio ad Alba
Rino Sifanno
- La sinistra per come sarebbe bello che fosse
La sinistra per come sarebbe bello che fosse. Gentile, aperta, curiosa, senza ansie di protagonismo, ma con radici saldamente ancorate alla cultura politica più vera che ci sia perché fatta di studio, ricerca e passione. Giancarlo era questo o almeno così mi è parso. Solidamente se stesso. A me mancano già quei saluti veloci nelle più diverse iniziative, immagino che vuoto lasci a chi ha avuto la fortuna di averlo accanto. E se hai avuto la pazienza di ascoltare anche le più improbabili delle storie ed immaginarne di non meno affascinanti, senza fermarti mai e sempre dalla stessa parte, è certo che del tanto che hai seminato e protetto e curato, sarà molto ciò che resta. Grazie.
Alessandro Natalini
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