Centri anti-violenza, «fondi inutilizzati e poca trasparenza»
Il report di Action Aid Il totale delle risorse erogate dallo stato ammonta a 85.774.736 milioni di euro, ma i soldi effettivamente utilizzati sono soltanto il 35,9%
Il report di Action Aid Il totale delle risorse erogate dallo stato ammonta a 85.774.736 milioni di euro, ma i soldi effettivamente utilizzati sono soltanto il 35,9%
I fondi destinanti ai centri-anti violenza sulle donne non arrivano nei tempi previsti e non c’è ancora una completa trasparenza dei dati sul modo in cui vengono utilizzati. Queste le conclusioni del report redatto da ActionAid Italia, che ha monitorato il totale dei fondi stanziati nel periodo 2015-2017.
Secondo il rapporto il totale delle risorse erogate dallo stato ammonta a 85.774.736 milioni di euro, ma i soldi effettivamente utilizzati sono soltanto il 35,9%, pari a 30.842.006 milioni di euro. Circa due terzi dei finanziamenti quindi non arrivano a destinazione e rimangono bloccati nelle lungaggini burocratiche. «I fondi in parte vengono stanziati direttamente dal Dipartimento Pari Opportunità alle regioni, le quali poi possono destinarle a loro volta a enti locali e centri anti-violenza; un’altra parte invece è arriva attraverso il Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere 2015-2017 che li distribuisce con bandi erogati sulla base dei progetti presentati», dichiara Isabella Orfano; curatrice del Report.
Secondo Orfano nel primo caso il problema è principalmente la burocrazia; i vari passaggi da un ente all’altro hanno tempi troppo lunghi e questo ha una conseguenza diretta sulla possibilità di offrire i servizi necessari alle donne che ne hanno bisogno. Nel secondo caso, invece, oltre ai ritardi il problema riguarda la trasparenza: «Non è sempre facile capire nel dettaglio come vengono utilizzati i finanziamenti. Riuscire ad accedere a tutti i dati sarebbe invece importantissimo, è una questione di democrazia, conoscere la quantità delle risorse permette di capire in che modo migliorare il servizio», aggiunge.
Come si legge nel dossier nessuna delle regioni italiane ha un livello di trasparenza ottimale nella comunicazione delle informazioni riguardo ai fondi e questo provoca una crescente dispersione delle risorse.
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