Centrale Fies, la performance è «fuori»

«Il centro di ricerca ha innescato un movimento simbiotico, performante e profondamente legato al territorio e all’altrove. Un altrove inteso sia come “fuori” che come “alterità”, un altrove senza il quale niente di quello che da Centrale Fies viene coltivato, prodotto e divulgato avrebbe senso». Così Barbara Boninsegna presenta le aperture estive di Centrale Fies, luogo di scoperte e crescita per la performance a Dro, in provincia di Trento. Abbandonata la formula del festival «accentratore» tre anni fa, l’ex Centrale idrica si apre in tre diversi momenti con l’intento sempre più forte di mostrare i processi del fare artistico e non solo il «prodotto» finito.

LA PROGRAMMAZIONE inizia giovedì 29 giugno con l’opening di The Naked Word (fino al 24 settembre) mostra collettiva di natura performativa con Marco Giordano, Jota Mombaça, Tarek Lakhrissi, Florin Flueras, Alina Popa, a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna, che firmano anche Live Work (30 giugno – 2 luglio), depositato dei progetti che hanno lavorato e fatto ricerca a Fies nell’anno trascorso: Bassem Saad e Sanja Grozdanic, Yoojin Lee, Eoghan Ryan, Alice Giuliani e Camilla Strandhagen, Teo Ala-Ruona e Artor Jesus Inkerö, Thalia Pigier, Endi Tupja, Soukaina Abrour. Tra i guest artist la dj congolese Nkisi.
Dal 14 al 16 luglio sarà la volta di Feminist futures, progetto legato a una rete di luoghi di creatività e artisti con lo scopo di approfondire il concetto di femminismo intersezionale nelle arti performative, con interventi di Selma Selman, Florin Flueras, Milla Koistinen, Chiara Bersani, Stina Fors, Thais Di Marco, Hatis Noit. Infine, con Enduring Love (21 al 23 settembre) ospiterà performer che hanno coltivato negli anni con Centrale Fies un legame speciale: Oht, Sotterraneo, Sergi Casero, Nieto, Marco D’Agostin, Mali Weil, Collettivo Cinetico, Anagoor, Alessandro Sciarroni, Giulia Crispiani, Emilia Verginelli.