Carceri inaccessibili, la missione Onu lascia l’Australia
Diritti Dopo che il governo del Nuovo Galles del Sud ) e quello dello stato del Queensaland gli hanno negato l'accesso alle prigioni, i funzionari Onu si ritirano: la visita «è stata compromessa al punto che non c’era altra scelta che sospenderla»
Diritti Dopo che il governo del Nuovo Galles del Sud ) e quello dello stato del Queensaland gli hanno negato l'accesso alle prigioni, i funzionari Onu si ritirano: la visita «è stata compromessa al punto che non c’era altra scelta che sospenderla»
Dopo che la scorsa settimana il governo del Nuovo Galles del Sud (Ngs) e quello dello stato del Queensaland hanno negato ai funzionari Onu di entrare nei propri istituti carcerari, la missione delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura (Spt) ha lasciato l’Australia.
L’Spt ha dichiarato che la visita «è stata compromessa al punto che non c’era altra scelta che sospenderla». Il procuratore generale Mark Dreyfus ha giudicato «deludente» il comportamento dei due stati che si sono opposti alle ispezioni.
Steven Caruana, coordinatore dell’Australia Opcat (Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura) Network ha affermato che l’Spt ha sospeso le sue visite solo altre tre volte: in Ruanda, Azerbaigian e Ucraina.
Sono anni che vengono alla luce numerose violazioni dei diritti umani nelle carceri australiane, soprattutto negli istituti di correzione minorile e nei centri di detenzione per migranti. Ultima di queste denunce è contro il sistema penitenziario dello stato della Tasmania. Nell’unico carcere minorile dello stato sembra che i minori siano stati abusati sessualmente e torturati. L’abbandono della missione Onu desta preoccupazione riguardo la salute dei detenuti in Australia.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento