Caporalato: Calderone e Lollobrigida «rimandati» a settembre
Due altri ministri ieri hanno tenuto un «tavolo». Quello sul caporalato è stato presieduto assieme dalla titolare del Lavoro Marina Calderone e da quello dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che lo avevano convocato con imprese e sindacati all’indomani della morte di Satnam Singh, il bracciante lasciato morire per dissanguamento dal suo datore di lavoro nell’Agro pontino.
Anche qui pochi impegni e vaghi. «È stato un tavolo molto importante, l’aggiornamento rispetto a quelle che sono le misure che abbiamo adottato con il decreto Agricoltura e che ovviamente devono poi essere implementate con altri interventi. In particolare, la banca dati per gli appalti in agricoltura necessita di un decreto di attuazione su cui vogliamo coinvolgere le parti sociali, quindi riaggiorneremo su questo tema specifico per i primi giorni di settembre», ha annunciato la ministra. «Stiamo studiando interventi ad hoc che ci consentano di mettere in protezione i denuncianti, laddove la denuncia abbia una sua veridicità, e avere un supporto economico che possa accompagnarli al lavoro».
«Le risorse economiche attualmente a disposizione sono insufficienti e non strutturali – commenta la Flai Cgil – per la cassa integrazione per gli operai agricoli ci sono solo 2 milioni di euro, finanziamento che si chiude a fine 2024; non c’è un reale incremento del personale da destinare alle ispezioni per contrastare questa autentica piaga; non è stato ancora illustrato il reale funzionamento del sistema informativo e dell’incrocio delle banche dati per far emergere il sommerso».
«Per debellare il caporalato in agricoltura serve un approccio sistemico, come chiediamo da tempo, non singole misure», commenta la Fai Cisl.
Anche Coldiretti si è detta favorevole «a rivedere il sistema degli ingressi e l permesso di soggiorno temporaneo a chi denuncia i caporali».
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