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Campania, Schlein stoppa il blitz sul terzo mandato

Vincezo De Luca foto AnsaVincezo De Luca foto Ansa

Sinistra La segretaria si videocollega con i consiglieri regionali dem e mette in chiaro: Vincenzo De Luca non sarà il candidato Pd

Pubblicato circa 3 ore faEdizione del 1 novembre 2024

«Sarà una seduta lampo, dobbiamo solo approvare quell’articolo». Mercoledì scorso Giuseppe Sommese, il presidente della I Commissione del consiglio regionale della Campania, rispondeva così ai cronisti che lo interpellavano. Era sicuro del fatto suo, convinto che ieri sarebbe passata senza intoppi nella Commissione da lui presieduta la proposta di legge che ha presentato affinché la regione Campania recepisca la norma nazionale sul divieto dei due mandati che risale al 2004. Aprirebbe – secondo Vincenzo De Luca – la strada alla possibilità del suo terzo mandato. Il blocco scatterebbe infatti – è la tesi del presidente della Regione e di chi lo appoggia – dall’approvazione della norma in avanti e non si conterebbero gli anni precedenti.

DE LUCA, in sostanza, è convinto che potrebbe così ripartire da uno sebbene – lo hanno rilevato ieri i consiglieri regionali pentastellati – il recepimento della norma del 2004 potrebbe non bastare, perché la legge elettorale campana approvata nel 2009 prevede tra i principi generali che si applichino le altre disposizioni statali vigenti in materia. Tra esse, appunto, il divieto di più di due mandati stabilito dalla norma del 2004 (seppure in modo implicito). Divieto che, se questa interpretazione fosse valida, sarebbe dunque già in vigore. Al di là delle questioni tecnico – giuridiche, suscettibili peraltro di sfociare in contenziosi giudiziari con il governo, il dato rilevante della giornata di ieri è che la seduta della I Commissione è stata sì breve, ma non nel senso che auspicava Sommese, un fedelissimo di De Luca: è stato eletto cinque anni fa in una lista collegata all’attuale presidente ed è figlio d’arte, perché suo padre Pasquale è stato assessore regionale ai Beni culturali e al Turismo per il centrodestra una quindicina di anni fa.

L’INCONTRO è durato giusto il tempo di accertare la mancanza del numero legale. Determinata, quest’ultima, dall’assenza in blocco dei consiglieri del Partito democratico i quali, nel momento in cui avrebbero dovuto e probabilmente voluto stare in aula per dire sì a Sommese, hanno ricevuto una videochiamata da Elly Schlein, la segretaria nazionale del partito. La telefonata si è protratta per un paio d’ore, secondo fonti interne al Pd campano. Molti consiglieri regionali dem sono suscettibili di cedere alle sirene della sfida per il terzo mandato e di votare sì alla proposta di legge Sommese (tra questi Gennaro Oliviero, che è il presidente del consiglio regionale). Schlein ha ribadito loro che il Nazareno è deciso a mantenere la posizione nazionale, quella che ha riguardato anche Michele Emiliano e Stefano Bonaccini. Insomma che non intende derogare al limite dei due mandati. Ha indorato la pillola con giudizi positivi sulla esperienza della giunta De Luca e con enunciazioni di disponibilità al dialogo su vari temi, ma non sulla ipotesi della ricandidatura.

HA AVVERTITO che, se anche la proposta di legge Sommese sarà approvata nel consiglio regionale in calendario il 5 novembre, l’ex sindaco di Salerno non sarà mai il candidato del Partito democratico alle elezioni che si terranno tra circa un anno. Si capirà domani pomeriggio, quando la Commissione si riunirà di nuovo, se la videochiamata di Schlein avrà sortito i suoi effetti sulla squadra campana del Pd. Certo è che i consiglieri regionali del partito vivono ore complicate, perché sono presi tra due fuochi. Quello dell’obbedienza al Nazareno e quello della fedeltà a un presidente che li ha sempre condizionati moltissimo, in questi anni, e al quale tanti tra essi devono l’ingresso in consiglio regionale.

RIVELATRICE dell’atmosfera che si respirava ieri è la circostanza che nessuno tra i consiglieri ha voluto commentare o proferire parola. Telefonate e messaggi sono rimasti privi di risposta. Domani in I Commissione c’è anche la discussione della proposta di legge targata Mario Casillo, il capogruppo del Pd. Punta a eliminare il limite del 65% del premio di maggioranza, ad estendere la soglia di sbarramento del 3% anche alle liste collegate al candidato Presidente che ottenga il 10% dei voti, a introdurre la sospensione dalla funzione di Consigliere regionale nel caso l’eletto venga nominato Assessore regionale. Prevede, inoltre, l’ineleggibilità dei sindaci di tutti i comuni campani e non solo di quelli dei comuni superiori ai 5mila abitanti.

LA LEGA presenterà un emendamento per innalzare la soglia di sbarramento al 4%, ostacolando ulteriormente le liste del presidente. E magari i consiglieri dem potrebbero appoggiare l’iniziativa. L’idea, fino a ieri mattina, era votare la norma che permette il terzo mandato e poi attendere l’esito del braccio di ferro tra De Luca e partito nazionale. Avendo però ottenuto la soglia di sbarramento anti civiche.

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