Campania, gazebo per tutti. Anche per Migliore
Primarie De Luca e Cozzolino non si ritirano, confermata la consultazione, parteciperà anche l'ex capogruppo di Sel passato con il Pd. In forse la data del primo febbario
Primarie De Luca e Cozzolino non si ritirano, confermata la consultazione, parteciperà anche l'ex capogruppo di Sel passato con il Pd. In forse la data del primo febbario
Gennaro Migliore alla prova delle primarie per scegliere lo sfidante di Stefano Caldoro alle regionali campane. Il braccio di ferro tra renziani, dalemiani, pittelliani e fioroniani da un lato, sostenitori del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e dell’eurodeputato Andrea Cozzolino dall’altro si è risolto gettando Migliore nella mischia dei gazebo. Superare le primarie non è stato possibile perché i sostenitori dell’ex delfino di Nichi Vendola hanno la maggioranza dei delegati alla direzione regionale (il 54%) ma non la maggioranza qualificata richiesta dal regolamento (il 60). E i due contendenti già in campo non fanno passi indietro. «Mi sento un candidato unitario – ha spiegato Migliore – perché indicato dalla maggioranza del partito. Non si parli di nessuna manovra romana, il mio nome è uscito dalla classe dirigente campana».
A breve dovrebbe riunirsi il Pd locale: al primo punto verificare se si riesce a ottenere in extremis un passo indietro da Cozzolino (ad esempio in vista di un futuro ragionamento sulle elezioni 2016 a Napoli) e De Luca (su cui pende la sentenza di primo grado prevista per mercoledì nel processo per il termovalorizzatore di Salerno). La candidatura Migliore deve comunque passare per la ratifica dell’assemblea. Torna in discussione anche la data del primo febbraio, che potrebbe slittare per dare tempo all’ultimo arrivato di organizzarsi: «Il mio obiettivo è portare avanti le idee guida scaturite dalla Fonderia (la Leopolda napoletana organizzata lo scorso settembre, ndr). Il mio programma è in itinere. L’idea di fondo è la partecipazione».
Tregua, quindi, ma non fine delle ostilità. «Non cadrò nella trappola della rissa», spiegava ieri Cozzolino, accusato da Migliore di aver avuto rapporti con i transfughi forzisti del gruppo di Nicola Cosentino. «Sono forse uno dei pochi che anche quando era un uomo potente può vantarsi di non averlo mai incontrato. Altra cosa è porsi il problema politico d’interloquire con pezzi di un centrodestra in via di disgregazione. Lo si fa a Roma e lo si farà qui» spiegava alla vigilia di #Lasciatecivotare, la manifestazione di ieri pomeriggio al Palapartenope con i suoi sostenitori. Del resto i voti del casertano sono fondamentali per conquistare Palazzo Santa Lucia e il senatore Vincenzo D’Anna di Gal non fa mistero di essere disposto a girare voti al Pd piuttosto che a Caldoro. Nessun passo indietro neppure da De Luca: «Si andrà avanti – ha spiegato al Fatto -. Rimango inchiodato nel Pd. E rimane Campania Libera (la sua lista civica, ndr). Senza lo spostamento di voti moderati si rischia».
Ironica la deputata Valeria Valente, «giovane turca» vicina a Cozzolino: «A quanto pare le primarie avranno un partecipante in più. Bene. A Gennaro vorrei dire: attenzione a dividere con l’accetta il ’partito della conservazione’ da quello ’dell’innovazione’. Davvero può affermare che lui e chi lo sostiene rappresentano il nuovo e tutti gli altri il vecchio?».
Ieri si è riunito il tavolo Pd per la costruzione del programma con gli alleati: Psi, Centro Democratico, Verdi, Sc, Repubblicani Democratici e Idv. Assente Sel: alcuni esponenti ieri pomeriggio erano alla presentazione del progetto politico «Maggio: per una politica anti-austerità in Campania alternativa a Caldoro e al Pd» e non è detto che ci sarà un accordo con i democrat alle regionali anche perché in molti non hanno digerito l’addio del loro capogruppo alla camera.
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