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Caivano, stuprate dal branco. E il giudice le toglie ai genitori

Caivano, stuprate dal branco. E il giudice le toglie ai genitoriParco Verde di Caivano (Napoli)

Napoli Sei giovani dai 14 ai 19 anni accusati di violenza sessuale su due ragazzine 13enni. Il tribunale dei minori di Napoli dispone l’allontanamento delle due cuginette di Parco Verde dalle famiglie per «grave incuria».

Pubblicato circa un anno faEdizione del 26 agosto 2023

Hanno appena 13 anni, due ragazzine vittime di stupri di gruppo ripetuti. Sono due cuginette, violentate in diverse occasioni da un branco di balordi che le avrebbero attirate all’interno di un capannone abbandonato. Questa volta è accaduto nel degrado totale di Parco Verde, quartiere tutt’altro che bucolico di Caivano, comune dell’hinterland napoletano. Gli stupratori sarebbero sei adolescenti locali, il più grande ha 19 anni, ed è già agli arresti nel carcere di Poggioreale, e il più piccolo ha meno di 14 anni, quindi non è imputabile. La madre di una delle due vittime ha denunciato la violenza alla fine di luglio ma il tribunale dei minori di Napoli ha deciso di allontanare la ragazza dalla famiglia perché «la minore era ed è esposta, nell’ambiente familiare, a grave pregiudizio e pericolo per l’incolumità psicofisica», come scrive la pm Claudia De Luca e conferma nel provvedimento cautelare il presidente Giancarlo Posteraro.

Secondo il tribunale, «emerge dagli atti (dei servizi sociali, ndr) che la minore è stata vittima di gravi abusi sessuali da parte di un gruppo di coetanei e che lo stile di vita della minore, che ha “favorito” la perpetrazione del reato ai suoi danni, è senz’altro frutto della grave incuria dei genitori che con ogni evidenza hanno omesso di esercitare sulla figlia il necessario controllo, così esponendola a pericolo per la propria incolumità». Una frase che potrebbe dare adito a fraintendimenti ma, come spiega la stessa avvocata Antonella Esposito, esperta di diritto di famiglia e fino al 2016 assessora alle politiche sociali di Chiaia per Forza Italia, legale della madre della ragazza ora affidata ai servizi sociali (ma il provvedimento è stato emesso anche per l’altra ragazzina), «parliamo di famiglie senza istruzione, che vivono di reddito di cittadinanza, nell’assenza totale dello Stato. E parliamo di ragazzine cresciute in strada senza adeguato supporto, così come peraltro i loro aguzzini, molti dei quali non vanno neppure a scuola».

Parco Verde è sobborgo che definire difficile è riduttivo: qui nel 2013 un bimbo di 3 anni, Antonio Giglio, venne violentato da un vicino e ucciso, gettato via dalla finestra, e nel 2014 accadde la stessa cosa a Chicca Loffredo, 6 anni. «Ma la cosa peggiore fu la complicità e l’omertà degli abitanti del quartiere», ricorda l’avvocata. «E circa un mese fa la Corte dei Conti ha condannato sei ex funzionari del comune di Caivano perché non riscuotevano i canoni d’affitto delle proprietà comunali di Parco Verde. Questo insomma è un serbatoio di voti di una certa politica, che perciò si disinteressa del degrado. Qui la violenza sui minori è considerata un fatto normale», accusa con amarezza l’avvocata Esposito. Emblematico un passaggio degli atti della procura dei minori: una delle due cuginette avrebbe riferito che «circa due o tre mesi fa, ma non ricordo con precisione la data», un ragazzo di 19 anni «che conosco mi ha minacciata e costretta ad avere un rapporto sessuale in una casa abbandonata».

I telefoni dei giovani accusati degli stupri sono stati sequestrati: «Alcuni video delle violenze avevano cominciato a girare sulle chat personali del branco», spiega Esposito. Eppure l’avvocata non chiede, come fa il suo collega Angelo Pisani, anch’egli legale delle famiglie delle vittime, «la più severa ed esemplare punizione per i responsabili, ragazzi o adulti che siano». Per Esposito, già il fatto che alcuni aguzzini «siano minori di 14 anni rende inutile qualsiasi intervento puramente punitivo», mentre «se non tornerà lo Stato in queste periferie e fino a che la scuola non tornerà davvero obbligatoria, non ci sarà alcuna speranza».

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