A un mese e mezzo dal 7 ottobre, il governo israeliano ieri è chiamato a votare un bilancio speciale, tanto divisivo da provocare una spaccatura dentro la stessa maggioranza.

A promuoverlo il ministro delle finanze Bezalel Smotrich, leader del partito di ultradestra Sionismo religioso. Nel pacchetto da un miliardo di euro, secondo un rapporto fatto trapelare alla stampa, 121 milioni sono un premio al movimento dei coloni che da un anno – dall’entrata in carica del governo Netanyahu – porta avanti l’agenda politica dell’esecutivo nei Territori occupati: 23 milioni di euro per la costruzione delle colonie; 9,6 milioni per «ricerca e distruzione» di progetti Ue a favore delle comunità palestinesi nell’Area C della Cisgiordania (il 60%, sotto il controllo militare e amministrativo israeliano); 7,4 milioni per la creazione di accademie militare negli insediamenti; 345mila per l’ampliamento delle colonie a Hebron; e ben 81 milioni di euro per la fornitura di armi alle «squadre di guardie civili» delle colonie (tra gli altri, fucili d’assalto, veicoli, tecnologie per la sorveglianza e droni).

Al Times of Israel Smotrich ha detto la sua: quel budget è necessario perché «ci sono due milioni di nazisti in Giudea e Samaria (la Cisgiordania, ndr) che ci odiano esattamente come i nazisti di Hamas-Isis a Gaza».

Già a maggio Tel Aviv per il 2023 e il 2024 aveva allocato 62 milioni di dollari al movimento dei coloni. Domenica Benny Gantz, oppositore di Netanyahu e oggi membro del gabinetto di guerra, aveva chiesto di rimuovere i fondi destinati alle colonie: danneggiano «lo sforzo bellico».

A protestare è anche l’Unione europea con Josep Borrell, l’Alto rappresentante per gli affari esteri, che su X si è detto «inorridito»: «Questa non è autodifesa e non renderà Israele più sicuro – ha scritto Borrell – Le colonie sono una grave violazione del diritto internazionale umanitario».

Ma a esprimere propria contrarietà è anche la Banca centrale, oltre a centinaia di economisti che nelle scorse settimane si erano appellati al governo perché distogliesse fondi dal progetto coloniale e li riversasse sulla la tenuta di un’economia “congelata” da oltre 50 giorni.