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Bruxelles boccia il piano Schillaci

Bruxelles boccia il piano SchillaciArrivi a Malpensa, in basso il ministro Orazio Schillaci – Ansa

Covid Partiti i test su chi arriva in Italia dalla Cina. Schillaci: «Varianti già presenti sul nostro territorio». Pechino protesta e l’Europa boccia la strategia italiana: una misura «ingiustificata». Ma Meloni strizza ancora l’occhio ai No Vax

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 30 dicembre 2022

Dai risultati dei primi test, i passeggeri positivi sbarcati a Milano da Nanchino e Whenzhou non presentano ceppi virali inaspettati. Lo ha confermato il ministro della salute Orazio Schillaci durante l’informativa urgente tenuta ieri pomeriggio in Parlamento. «I dati preliminari provenienti da varie fonti, compresi i primi risultati di laboratorio del sequenziamento dei campioni raccolti a Malpensa – ha detto il ministro – evidenzierebbero la circolazione di varianti e sottolignaggi già presenti sul nostro territorio». Anche a Fiumicino in tutti i passeggeri positivi è stata identificata la variante Omicron, fa sapere l’istituto Spallanzani incaricato delle analisi. Che da ieri riguardano ogni passeggero in arrivo dalla Cina, dopo la pubblicazione dell’ordinanza del ministero della salute.

SCHILLACI, CHIAMATO a riferire dalle opposizioni, ha illustrato alle Camere la nuova procedura: tampone alla partenza e all’arrivo e, in caso di positività, sequenziamento e «isolamento fiduciario» fino al test negativo. Una mossa che non è stata apprezzata a Pechino. «Ci auguriamo che i Paesi seguano un approccio di risposta basato sulla scienza e lavorino insieme per garantire la sicurezza dei viaggi transfrontalieri» fa sapere il portavoce del ministero degli esteri cinese Wang Wenbin. «Abbiamo sempre creduto che le misure di risposta al Covid debbano essere basate sulla scienza e proporzionate, e che si applichino in egual misura alle persone di tutti i Paesi». L’ordinanza ripristina anche l’uso delle mascherine in Rsa, ospedali e studi medici fino al 30 aprile 2023.

Schillaci ha ammesso che la rete predisposta agli aeroporti è bucata «a causa dell’arrivo in Italia di passeggeri anche attraverso voli indiretti, il cui tracciamento è pressoché impossibile» senza cooperazione internazionale. I contatti con Bruxelles sono partiti «fin dalla mattinata del 27 dicembre», ha detto. Anche la premier Meloni ieri aveva chiesto all’Ue di adottare la stessa strategia. Ma mentre il ministro riferiva, dall’Europa è arrivata una sonora bocciatura. Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha definito «ingiustificato» lo screening sugli arrivi dalla Cina introdotti dall’Italia. «Le varianti che circolano in Cina sono già diffuse in Europa» ha dichiarato l’agenzia, aggiungendo che «il rischio di contagi importati è relativamente basso, dato l’elevato numero di infezioni già in corso nell’Ue». Francia, Germania, Regno Unito, Portogallo e Norvegia hanno confermato che non seguiranno l’approccio italiano. Anche Hans Kluge (Oms Europa) ha invitato a «non discriminare alcuna particolare popolazione o gruppo».

CAVALCARE L’ALLARMISMO sul «virus cinese» quando si è promessa la fine della «dittatura sanitaria» è un equilibrismo ad alto rischio e adesso la strategia del governo appare disunita. Solo due mesi fa, appena insediato, Schillaci aveva fissato al 31 dicembre l’addio alle mascherine che ieri ha riesumato. Non è l’unica contraddizione: nelle stesse ore in cui tornano tamponi e quarantene obbligatorie anche per gli asintomatici, la maggioranza vota la fiducia sul decreto «anti-rave» che va nel senso opposto. La norma infatti elimina il tampone all’uscita dell’isolamento e l’obbligo di test per i contatti sintomatici, dimezza il periodo di auto-sorveglianza e sospende le multe per chi ha violato l’obbligo vaccinale.

Anche nella conferenza stampa di fine anno, tuttavia, Meloni non ha perso l’occasione per strizzare l’occhio ai No Vax. La premier ha preso le distanze dalla comunità scientifica che raccomanda la vaccinazione in tutte le fasce di età. Si è limitata infatti a incoraggiare a vaccinarsi «soprattutto gli anziani e i fragili che sono i soggetti più a rischio». Per gli altri «l’invito è di rivolgersi al medico che ne sa qualcosa più di me». Come se dopo due anni vi fossero ancora dubbi da chiarire.

DALL’OPPOSIZIONE sono piovute critiche sulla rotta ondivaga del governo. «Il disastro sanitario cinese dimostra il danno causato dalla mancanza di informazione e trasparenza, strada che lei e il suo governo avete intrapreso eliminando il bollettino giornaliero» accusa in Senato Andrea Crisanti (Pd). Secondo il microbiologo i tamponi a tappeto «avranno un impatto praticamente trascurabile» per la bassa efficacia dei test antigenici e per l’impossibilità di intercettare chi arriva con voli indiretti.

Per il deputato Pd Marco Furfaro il governo ha «raccontato al Paese che la pandemia era finita» e ora deve «riconoscere il fallimento di questa strategia». «Fermatevi e ritirate il decreto Rave» è la sua richiesta. Facile il gioco del M5S, che rivendica il buon operato del governo Conte 2 durante la pandemia. «Oggi la Meloni scopre che i controlli e le mascherine sono armi indispensabili per combattere il Covid-19. Meglio tardi che mai».

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