Avanguardia nell’arco delle palpebre: Nahui Olin
Nahui Olin circa 1927 in un ritratto fotografico di Antonio Garduño, colección Thomás Zurián
Alias Domenica

Avanguardia nell’arco delle palpebre: Nahui Olin

Nahui Olin in mostra al Museo nacional di Città del Messico L’avventura cosmopolita, ma in lingua nahuatl, di un’artista curvilinea, dal ricco e coltivato narcisismo
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 16 settembre 2018
Tommaso MozzatiCITTA' DEL MESSICO
Difficile sottrarsi al fascino dell’ossessionante galleria di immagini raccolta, fino a fine settembre, nel Museo nacional di Città del Messico, un edificio nel cuore della capitale, costruito dall’architetto Silvio Contri per servire da Ministero delle Comunicazioni, oggi convertito a sede di una rilevante collezione d’arte dall’epoca coloniale fino al Novecento. Un volto solo ritorna infatti come un’eco incessante nell’infilata labirintica delle sale al primo piano, adibite a ospitare le esposizioni permanenti: quello di Carmen Mondragón Velasca, occhi verdi d’ampiezza inaudita in combinazione aliena con capelli mai uguali a se stessi, di volta in volta schiariti dal flash della camera o...
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