Non è stato un attacco contro l’Italia e neanche contro la prima consigliere speciale e consolare Susanna Schlein, brillante diplomatica che si è guadagnata la stima e l’affetto della comunità italiana in Grecia fin dal suo arrivo, qualche mese fa. È stato un attacco che sicuramente rientra nell’intensa campagna condotta dagli anarchici greci in favore dello sciopero della fame di Alfredo Cospito. È probabile che ci sia ben presto un testo di rivendicazione.

L’ATTACCO INCENDIARIO ha preso di mira le due auto di Susanna Schlein, parcheggiate nell’area privata della sua residenza nel quartiere Papagou di Atene. Alle quattro del mattino la diplomatica è stata svegliata dall’esplosione della sua macchina privata, alla quale era stato appiccato il fuoco. L’incendio e il botto hanno provocato lievi danni anche alla macchina di servizio, parcheggiata nel posto accanto. Molto probabilmente gli attentatori non sono riusciti a incendiarla perché costretti a darsi alla fuga, lasciando sul posto un recipiente con liquido infiammabile, fiammiferi e stoppini. Fortunatamente l’incendio non ha preso dimensioni preoccupanti perché sono intervenuti presto i vigili del fuoco, insieme con l’antiterrorismo.

IL QUARTIERE PAPAGOU è considerato non solo un buon quartiere pieno di verde ma anche particolarmente sicuro. È stato costruito infatti dal regime dei colonnelli, vi abitano quindi molti ufficiali dell’esercito e c’è una costante presenza di poliziotti. È probabile che per sfuggire ai controlli l’attacco incendiario sia stato preparato con grande attenzione da persone esperte e non da incendiari improvvisati.

La mobilitazione degli anarchici greci in favore di Cospito e contro il 41 Bis, è iniziata da settimane. Si svolge non solo ad Atene ma anche a Patrasso, Karditsa, Salonicco e altri centri minori, dove sono state tracciate scritte sui muri, attaccati manifesti e innalzati striscioni che chiedevano la liberazione dell’anarchico italiano e dei suoi compagni. La campagna contro il 41 Bis ha preso ben presto dimensioni di un certo livello anche perché avviene in concomitanza con le vivaci proteste dei detenuti nelle carceri greche a causa del nuovo regolamento, ritenuto estremamente punitivo e in violazione dei diritti dell’uomo. Il movimento anarchico greco è da sempre molto sensibile a quello che succede nelle prigioni, anche perché buona parte dei militanti libertari greci si trova reclusa.

L’attuale governo ha dato infatti carta bianca ai poliziotti di procedere sistematicamente in arresti con pesanti accuse contro i manifestanti e in generale contro i giovani contestatori della destra, mandati in tribunale in base a reati inventati dai poliziotti. Con il governo Mitsotakis i detenuti per reati politici si sono moltiplicati.

LE PROTESTE IN FAVORE dell’anarchico italiano in galera avevano raggiunto il picco mercoledì scorso, quando numerosi gruppi anarchici ateniesi hanno organizzato nel pomeriggio una protesta di fronte all’ambasciata italiana di Atene. Nella mattinata dello stesso giorno un altro gruppo aveva lanciato vernici e manifestini alla Camera di Commercio italo-ellenica. Ambedue la manifestazioni si sono svolte in pieno centro ateniese.

Tutte iniziative ignorate dai mezzi d’informazione greci, con pochissime eccezioni, come è stato del tutto ignorato anche l’incendio all’auto della diplomatica italiana, che qualche tv ha appena citato in margine agli incontri ateniesi di Antonio Tajani.