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Astensione delle toghe il 16 maggio. Riforma, tempi più lunghi al senato

Astensione delle toghe il 16 maggio. Riforma, tempi più lunghi al senato

Giustizia Verso il rinvio a settembre del voto per i togati. Pd e 5 Stelle puntano a blindare la legge in aula, Lega e Iv insistono con le modifiche

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 5 maggio 2022

«Si possono spostare le elezioni del Csm di qualche mese, senza farne un dramma». L’ipotesi è venuta fuori apertamente, ieri durante la riunione al senato tra i capigruppo in commissione giustizia e la ministra Cartabia. A metterla in chiaro il presidente della commissione, non a caso leghista. Ostellari sostiene, così come Italia viva e con assai meno convinzione Forza Italia, che la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario possa e debba essere cambiata nella seconda lettura che è cominciata ieri a palazzo Madama. E dunque, fatalmente, che non sia un problema se il disegno di legge delega verrà approvato a giugno inoltrato, così da non consentire il rinnovo della componente togata del Csm con la nuova legge nella scadenza, prevista, di luglio.

Si andrebbe a settembre, quando in ogni caso dovrà essere scelta dal parlamento la delegazione dei consiglieri laici. Per questo il presidente della commissione ha deciso di prendere tutto il tempo necessario, anche per tenere un ciclo di audizioni in commissione che comincerà la prossima settimana.

Tra gli auditi dai senatori ci saranno sicuramente i rappresentanti dei magistrati, a quel punto alla vigilia dello sciopero che hanno indetto per protestare proprio contro la riforma. Ieri la giunta esecutiva dell’Anm ha indicato la data per l’astensione dal lavoro delle toghe, il 16 maggio. «Astensione totale dei magistrati dalle loro funzioni, salvi i limiti derivanti dal codice di autoregolamentazione», dice il comunicato dell’Associazione che ha valutato quel lunedì come il giorno migliore per far pesare le proprie ragioni sul lavoro dei senatori.

In effetti, se la tempistica di massima sulla quale si è ragionato ieri in commissione sarà rispettata, dovrebbe essere proprio così. La prossima settimana ci saranno le audizioni e la settimana che si aprirà con lo sciopero dovrebbe essere quella delle votazioni degli emendamenti.

La Lega tornerà alla carica con la sua proposte sul sorteggio (temperato) per la selezione dei togati al Csm, Iv – che alla camera non ha votato la legge – presenterà un numero maggiore di richieste di modifica, tutti però (anche Fratelli d’Italia che è all’opposizione) hanno detto ieri di non voler ricorrere all’ostruzionismo. Si vedrà, ma intanto l’ipotesi di avere la legge pronta per il 15-20 maggio, intorno alla quale ragionavano in via Arenula al momento del primo sì della camera, è già saltata.

Adesso Pd, 5 Stelle, Leu e Forza Italia puntano ad avere la legge in aula per la settimana che comincia martedì 24 maggio e sperano di chiudere entro il ponte del 2 giugno. Verosimilmente, per rispettare questi tempi, con la fiducia.

Ma anche in questo caso è assai probabile che non si potrà fare a meno di spostare le elezioni per il Csm a settembre, assumendo come una certezza che non ci sarà il rinnovo a luglio con la vecchia legge elettorale. Proprio il disegno di legge in approvazione, infatti, concede al governo un mese (termine massimo) per disegnare i nuovi collegi elettorali e stabilisce però un intervallo di due mesi dalla convocazione alle urne. Seppure il ministero della giustizia avrà già pronti i collegi (per i quali deve acquisire un parere del Csm), certamente non si potranno aprire i seggi ad agosto. Dunque a settembre. a. fab.

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