Da martedì scorso quasi trecento lavoratori dello stabilimento di produzione dei motori Wärtsilä sanno che, pochi mesi, e poi è finita: da Helsinki era arrivato il rifiuto ad ogni trattativa e il tavolo aperto al Mimit si era chiuso nell’incredulità generale. Sgomento e rabbia espressi subito dai sindacati ma, con forza, anche dal governo, dalla Regione Fvg, dalla Confindustria. Una nottata così buia da far pensare che perfino l’ad di Wärtsilä-Italia, Cafagna, era così amareggiato da pensare di volersi dimettere. Nessuna proroga ai contratti di solidarietà scaduti il 31 dicembre, la procedura di licenziamento collettivo attivabile fin da subito, nessun...