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Al Tff vince «Don’t Forget Me» di Ram Nehari

Al Tff vince «Don’t Forget Me» di Ram NehariUna scena da «Al tishkechi oti/Don't Forget Me» di Ram Nehari

Cinema Conclusa la trentacinquesima edizione del festival piemontese, due premi anche a «Lorello e Brunello» di Jacopo Quadri

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 3 dicembre 2017

Al tishkechi oti / don’t forget me di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017), Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a: A faàbrica de nada di Pedro Pinho (Portogallo, 2017), miglior attrice ex-aequo a: Emily Beecham per il film: Daphne di Peter Mackie Burns (UK, 2017) e a Moon Shavit» per il film Al tishkechi…. Miglior attore Nitai Gvirtz per Al tishkechi... Menzione speciale giuria per: Kiss and Cry di Chloé Mahieu e Lila Pinell (Francia, 2017) e Lorello e Brunello di Jacopo Quadri (Italia, 2017). Premio del pubblico a: À voix haute/Speak-Up! di Stéphane De Freitas (Francia, 2017).

La giuria di Internazionale.doc, premia tra i documentari: M-1 di Luciano Pérez Savoy (Bosnia, Messico, 2017); Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a: Sans Adieu di Christophe Agou (Francia, 2017). La Giuria di Italiana.doc premia come miglior documentario: Diorama di Demetrio Giacomelli (Italia, 2017). Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a: Talien di Elia Mouatamid (Italia, 2017). Premio Fipresci a: The Death of Stalin di Armando Iannucci (Francia, UK, 2017). Infine, assegnato il Premio Cipputi al «miglior film sul mondo del lavoro» a: Lorello e Brunello di Jacopo Quadri (Italia, 2017).

In mattinata Emanuela Martini, direttore del Torino Film festival, è intervenuta sul futuro del festival: «Sarei felice di continuare. Ma non dipende da me. La decisione spetta al Museo del cinema. Che non ha ancora un direttore». Il nuovo direttore del Museo potrebbe essere nominato entro due o tre mesi. Sulla possibilità che l’edizione 2018 del Tff incontri delle difficoltà a causa delle tempistiche, Martini ha precisato che «al festival non si comincia a lavorare a gennaio: un’edizione finisce mentre già si pensa alla successiva». «In questi casi – ha aggiunto – si lavora in fretta e si fa di necessità virtù. Si perdono degli appuntamenti, e magari se ne sprecano. Ma rientra nella logica delle cose»

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