L’ultimo caso a venire fuori riguarda il Teatro di Roma: per circa 15 anni nel reparto tecnici ci sarebbe stato un clima intimidatorio ai danni della parte artistica, un mix di mascolinità tossica, sessismo, mobbing e imposizione di decisioni attraverso atti intimidatori. Per oltre un decennio le denunce alla direzione non sarebbero state prese in considerazione o comunque nessuna iniziativa efficace sarebbe stata presa temendo ritorsioni fino al blocco delle produzioni. Lasciando così mano libera al comparto, che si sarebbe fatto forte dell’appartenenza al sindacato di settore, di destra, Libersind.

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La vicenda è stata ricostruita da Fanpage, che ha messo al centro della vicenda Sandro Pasquini, il capo del comparto tecnico e sindacalista proprio di Libersind. Barbara Cosimi (segretaria regionale Slc Cgil): «In teatro c’è un clima di vero e proprio terrore, dove si arriva anche alle minacce e agli insulti. Abbiamo fatto presente più volte questi problemi ai direttori e ai commissari straordinari sia a voce che per iscritto ma non è mai stato preso alcun provvedimento». Il presidente del Teatro di Roma Francesco Siciliano ha convocato per oggi l’organo di vigilanza per verificare le denunce apparse sulla stampa: «Ho intenzione di sottoporre al Cda la possibilità di affiancare in questo lavoro uno studio legale perché sia svolto un audit serio». Pd e Avs hanno annunciato un’interrogazione al ministro Sangiuliano.

Certi comportamenti si rafforzano attraverso la generale accettazione e la mancanza di norme più stringenti. Ieri Agis – Associazione generale dello Spettacolo e Amleta (associazione per il contrasto della disparità e la violenza di genere nello spettacolo) hanno annunciato un percorso comune per «un aggiornamento condiviso del codice etico dell’Agis» adottato a giugno 2021. La presidente di Amleta, Cinzia Spanò: «Sono ancora troppi gli ostacoli che impediscono alle donne di esprimere i propri talenti. Il contrasto a disparità, discriminazioni e molestie sessuali necessita di azioni decise e sinergiche che possano portare a cambiamenti duraturi e strutturali. Occorre la volontà da parte di tutti di affrontare il problema e strumenti adeguati per poterlo fare. Senza una di queste due cose non si arriverà a nessun risultato».