La Cisl si fa beffa della diffida di Cgil e Uil e va avanti sull’accordo Ryanair.

Per tutta risposta alla lettera con cui Filt e Uilt chiedevano ai cugini confederali di fermare la firma del nuovo contratto con il gigante delle compagnie low cost, la Fit Cisl ieri ha annunciato i risultati del «ballot», il referendum fra i soli iscritti sull’accordo sottoscritto con l’azienda su Malta Air, annunciando di continuare la trattativa con l’altra società del gruppo, Crewlink, per cui lavorano l’altra metà degli assistenti di volo.

In realtà la lettera inviata ai «colleghi» è l’ennesima dimostrazione della totale opacità del modello low cost Ryanair: nessun dato sui votanti ma solo l’indicazione della percentuale – «circa il 12%» – di contrari all’accordo.

Giovedì Filt Cgil, Uilt e Ugl avevano invece reso noto che il loro «contro referendum democratico», aperto a tutti i lavoratori, dopo solo 48 ore dal via, registrava già oltre 500 votanti – sui 2 mila assistenti di volo di Ryanair – e oltre il 91% di contrari.

Come si spiegano risultati completamente in contraddizione? Con il bacino dei votanti: nel caso della Fit gli iscritti autoproclamati dal sindacato dei trasporti della Cisl sono 500 ma i cugini sostengono siano in realtà un decimo. Si tratta dunque di una piccolissima parte sul totale dei lavoratori ma gli effetti del voto avranno come conseguenza che l’accordo si applicherà a tutti gli assistenti di volo. In palese violazione delle patti confederali fra Cgil, Cisl e Uil che prevedono di far votare a tutti i lavoratori (iscritti e non iscritti) le ipotesi di contratto sottoscritte dai sindacati.
Nel frattempo si allarga sempre più l’ennesimo sciopero proclamato da Filt Cgil e Uilt contro le compagnie low cost. La quarta astensione dal lavoro prevista per sabato 1° ottobre oltre al gruppo Ryanar, riguarderà i lavoratori di Easyjet (per la sola Uilt), Volotea e Vueling. Ieri il tavolo di raffreddamento con la compagnia spagnola è fallito mentre per quanto riguarda l’ungherese WizzAir è stato aggiornato al 31 agosto ma quasi certamente avrà lo stesso esito: il modello low cost sta crollando con un aumento del costo dei biglietti per i consumatori, ma le compagnie non vogliono aumentare salari e diritti ai loro lavoratori, lasciati con condizioni da fame.

In più sciopereranno ancora anche i controllori di volo dell’Enav.

«I lavoratori hanno parlato chiaro – attacca il segretario nazionale Filt Cgil Fabrizio Cuscito – c’è ancora tempo: i sindacati firmatari facciano retromarcia, si riapra il tavolo e si trovino soluzioni per migliorare salari e diritti per tutti i lavoratori indipendentemente dall’iscrizione sindacale».

«Il filo conduttore che unisce tutte le iniziative – commenta il segretario nazionale Uilt Ivan Viglietti – è quello dei bassi salari e degli elevati carichi di lavoro. Ryanair si sceglie gli interlocutori: la firma di accordi con sindacati scelti e non rappresentativi e l’attuazione di “sondaggi” di approvazione limitati agli iscritti delle sigle firmatarie è una violazione anche dei protocolli interconfederali mentre gli esiti delle consultazioni democratiche aperte a tutti, da noi indette, bocciano sonoramente Ryanair e Fit Cisl e alcune sigle autonome», conclude Uglietti.

Intanto il 14 settembre a Bruxelles è prevista una riunione della confederazione europea dei sindacati del trasporto aereo Etf: Filt Cgil e Uilt porranno il problema del comportamento della Fit Cisl.