«L’autonomia differenziata è il punto più basso di un preciso disegno di fare cassa sui poveri, aumentando le disuguaglianze, tradendo la Costituzione, scaraventando senza alternative nella miseria milioni di persone, lavoratrici e lavoratori poveri, precari e sfruttati. Con l’attuazione di questo progetto le già rilevanti fra territori del paese verranno di fatto sancite per legge». È la contestazione fatta alla politica più grave del governo Meloni ieri al Pantheon a Roma durante la manifestazione organizzata dalla campagna «Non per noi ma per tutte e tutti» e il Tavolo «No Autonomia Differenziata».

Marina Boscaino, portavoce del Tavolo «No-Autonomia differenziata» e Giuseppe De Marzo, coordinatore della Rete dei Numeri Pari, hanno chiesto il ritiro della bozza di legge Calderoli, dell’articolo 143 della Legge di Bilancio e la cancellazione del comma 3 dell’articolo 116 della Costituzione.

Molte le organizzazioni presenti: Salviamo la Costituzione all’Associazione Beni comuni «Stefano Rodotà», dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua al Forum per il diritto alla salute, da Liberacittadinanza all’Unione inquilini, dalla Casa internazionale delle donne ai Giuristi Democratici, dalla Cgil di Roma e Lazio alla Flc-Cgil-Scuola, dall’ Anpi all’Usb, Cobas, Sgb.