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8 Marzo, a Roma concentramento e corteo

8 Marzo, a Roma concentramento e corteoRoma, la manifestazione delle donne il 26 novembre – La Presse

Non una di meno Verso lo sciopero globale delle donne

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 11 febbraio 2017

Lotto marzo. Senza l’apostrofo, l’8 marzo diventa lo slogan del movimento Non una di Meno verso lo sciopero femminista globale. Dopo l’assemblea che ha riunito a Bologna circa 2.000 donne (i maschi si occupavano dei bambini negli spazi allestiti), si dà corso alle assemblee cittadine per organizzare azioni e percorsi dell’astensione totale dal lavoro produttivo e riproduttivo di 24 ore. A Roma, si è deciso per un corteo che si concentrerà alle 17 in un punto in via di definizione e partirà alle 18.

Verrà anche prodotto un vademecum, consultabile sul blog e sul fb del movimento, dove ogni città mette appuntamenti, idee e iniziative e potrà scaricare il manifesto con la grafica comune. A breve, si conoscerà la data della conferenza stampa che lancerà l’appuntamento. E, intanto, ogni municipio di Roma dove si svolge il carnevale, riceverà una matrioska gigante, simbolo del movimento, che mostra così la propria forza nei territori.

Ognuno degli 8 tavoli tematici su cui si discute dal 27 novembre (il 26, per le strade di Roma avevano sfilato almeno 200.000 persone per rifiutare la violenza contro le donne in tutte le sue forme), porterà in piazza un punto intorno al quale costruire iniziativa. I tavoli riguardano il Piano legislativo e giuridico; Lavoro e Welfare; Educazione alle differenze, all’affettività e alla sessualità: la formazione come strumento di prevenzione e contrasto alla violenza di genere; Femminismo migrante; Sessismo nei movimenti; Diritto alla salute sessuale e riproduttiva; Narrazione della violenza attraverso i media; percorsi di fuoriuscita dalla violenza. La molteplicità dei discorsi, confluirà, però, al mattino, in due piazze.

In una, convergeranno appunto i temi della formazione come prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Nell’altra, quelli inerenti la sanità, i consultori, l’interruzione di gravidanza e i centri antiviolenza, la salute riproduttiva. Si cercherà, ovviamente, di intercettare e coinvolgere le migranti. La principale consegna uscita dal tavolo sul Femminismo migrante è stata: «Libere di muoverci, libere di restare: contro ogni frontiera, permesso asilo, diritti, cittadinanza e ius soli». Sostegno alle lotte delle migranti contro «la gestione e il sistema securitario dell’accoglienza».

Tante le azioni proposte a Bologna dalle stesse migranti contro le deportazioni e il razzismo. Il vademecum conterrà indicazioni concrete per i luoghi in cui non c’è la tutela dei sindacati di base (che hanno aderito) o di quelli che, come la Cgil, non hanno aderito allo sciopero, proponendo solo assemblee interne: raccogliendo le firme, si può comunque scioperare e, per chi non può permettersi di perdere una giornata di salario, è stata istituita anche una cassa di mutuo soccorso.

Dice la premessa agli 8 punti: «La violenza maschile contro le donne non si combatte con l’inasprimento delle pene – come l’ergastolo per gli autori dei femminicidi in discussione alla Camera – ma con una trasformazione radicale della società».

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