«O facciamo una rivoluzione o non ce la faremo». All’assemblea nazionale del Pd la standing ovation per il segretario è così esagerata che farà scherzare – ma non troppo – Gianni Cuperlo, «Un applauso sovietico, Nicola però diciamo che non è un modello». Il segretario rassicura, il suo è un «no al modello Salvini». Ma nell’entusiasmo della platea dell’Ergife di Roma c’è tanto non detto. Innanzitutto c’è la speranza che la «seconda fase» che il segretario annuncia faccia uscire dalla clandestinità l’opposizione democratica al governo giallobruno. Anche se Zingaretti ha un’idea tutta sua su questo: «Il voto per il Pd...