Yotsuya Kaidan e le storie di fantasmi
Maboroshi Tempo d’estate e come ogni anno in Giappone arriva anche il periodo degli spettri, quelli delle leggende e delle storie tradizionali
Maboroshi Tempo d’estate e come ogni anno in Giappone arriva anche il periodo degli spettri, quelli delle leggende e delle storie tradizionali
Arriva l’estate e come ogni anno in Giappone arriva anche il periodo dei fantasmi e degli spettri, quelli delle leggende e delle storie tradizionali, ma anche gli spiriti degli antenati che ritornano in agosto a far visita ai vivi. Si dice che il 26 luglio sia il giorno dei fantasmi nell’arcipelago, in quanto proprio in quella data nel lontano 1825 fu allestita la rappresentazione teatrale Tokaido Yotsuya kaidan, una storia di fantasmi e di vendetta scritta per il teatro kabuki da Tsuruya Nanboku IV. Ora conosciuta più semplicemente come Yotsuya Kaidan (Storia di fantasmi a Yotsuya), la storia ebbe un incredibile successo di pubblico sia all’epoca che negli anni a venire, tanto da diventare probabilmente la storia di spettri più famosa dell’arcipelago. Come spesso succede in questi casi, il racconto imbastito da Tsuruya Nanboku è un amalgama di molte leggende e di alcuni fatti veramente accaduti nei secolo precedenti.
DAL 1825 in poi inoltre, la storia raccontata nello spettacolo kabuki subirà moltissime variazioni, cambiando di volta in volta a seconda del periodo in cui verrà ambientata e della volontà dell’autore dell’adattamento. Detto questo, le vicende principali che si trovano un po’ in tutte le versioni raccontano della bella Oiwa e di Iemon, un ronin, samurai senza più padrone, che si innamora di lei e decide quindi di sposarla. Trascorso del tempo ed avuto un figlio, l’uomo comincia però ad odiare sia Oiwa che il bambino, in quanto la loro condizione economica non gli permette di vivere come vorrebbe. È a questo punto che Iemon comincia a tradire la moglie con un’altra donna, Oume, molto più benestante di lei che lo aiuta a sbarazzarsi di Oiwa. Con un veleno, prima viene sfigurata tanto da perdere perfino i capelli e poi, qui le varie versioni differiscono, si infilza una spada in gola e muore. Ma la giovane e sfigurata ragazza ritorna in forma di spettro e si vendica del marito apparendogli proprio nel giorno delle sue nozze con Oume.
La storia è stata resa popolare in seguito anche grazie alle rappresentazioni delle stampe dell’ ukiyoe, ed in tempi più recenti dal cinema che ne ha sfruttato il potenziale visionario e i temi sempre attuali della vendetta, soprattutto quando legati alla posizione della donna nella società.
MA CIO’ che si può evincere dalla bassezza morale di Iemon è la dissoluzione dei principi in un’epoca di crisi, dove l’uomo è spinto da avarizia, invidia e sete di potere. Il periodo in cui la storia nacque, i primi decenni del diciannovesimo secolo, furono infatti un’era costellata di disastri naturali e dove la corruzione regnava sovrana. Tutte queste tematiche si trovano rappresentate e rivisitate, in un modo o nell’altro, nelle opere realizzate per il grande schermo, da Shinban Yotsuya di Daisuke Ito nel 1928, a quella firmata da Keisuke Kinoshita nel 1949, Shinshaku Yotsuya kaidan, dove gli spettri sono delle visioni nella mente del protagonista, film che quindi ha un taglio decisamente più psicologico che sovrannaturale. Dagli anni cinquanta del secolo scorso in poi, esistono molte versioni cinematografiche di Yotsuya Kaidan, alcune delle quali dai toni decisamente legati al cinema dell’orrore. Una delle più note è The Ghost of Yotsuya, diretta dal Nobuo Nakagawa nel 1959, maestro dell’horror che per visionarietà ed uso dei colori ricorda certi film di Mario Bava. Mentre arriva nel 1965 una delle trasposizioni più interessanti e fedeli, Illusion of Blood di Shiro Toyoda, dove i ratti, animali onnipresenti nel panorama cinematografico horror, conferiscono un tocco inquietante ad una pellicola che può vantare un cast stellare,grazie alla presenza di Tetsuya Nakadai e Mariko Okada nel ruolo dei due protagonisti.
matteo.boscarol@gmail.com
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento