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X-Factor: Giorgia guida la rivoluzione nell’anno della «maturità»

X-Factor: Giorgia guida la rivoluzione nell’anno della «maturità»Il cast di X-Factor alla presentazione milanese – foto Ansa

Televisione Il talent riparte domani su Sky con la diciottesima edizione. Nuova conduzione e giuria

Pubblicato circa un mese faEdizione del 11 settembre 2024

Parte domani la 18esima edizione di X-Factor, talent musicale, in onda su Sky, alla ricerca di nuovi artisti da lanciare sul mercato; operazione, in realtà, che nel corso delle ultime stagioni ha però ha dato pochi frutti. Per il 2024 la produzione ha azzerato la giuria chiamando al tavolo «giudicante» tre nuovi nomi: Jack La Furia, Achille Lauro e Paola Iezzi (di Paola & Chiara) più il rientrante Manuel Agnelli (che di giurie ne ha cinque all’attivo). Alla conduzione, incredibilmente, Giorgia. Nomi che possono avere un forte appeal verso il pubblico nel tentativo di riportare in alto una trasmissione che da anni non ha più il successo delle edizioni passate, cercando di arginare una deriva di ascolti abbastanza evidente. Lo si può capire osservando i dati di ascolto del 2023; una media di circa 600.000 spettatori con un massimo di 1.170.000 per la finale a un minimo di 433.000 (dati relativi – esclusa la finale – alla sola visione su Sky, a pagamento, a cui vanno aggiunti lo streaming su NowTv e Sky Go e soprattutto i contatti su TV8 dove va in onda la replica a sei giorni di distanza in chiaro e non a pagamento).

CONSIDERANDO i dati, la produzione ha deciso di unire un gruppo di persone che diano vitalità e freschezza alla trasmissione che non cambia in forma e sostanza. Dalla visione in anteprima della prima puntata sembra che ci siano riusciti: tra i quattro giudici regna armonia e complicità («vedremo come sarà ai live, con la pressione della gara» dice Manuel Agnelli) e il risultato è divertente, anche se si percepisce una mano «autorale» dietro le performance dei giudici.

PER IL RESTO c’è di tutto: i fenomeni artistici, lo spettacolo, la commozione, l’esuberanza e le scelte dei giudici, ognuno con i suoi criteri, che sono sempre i medesimi. «Cerco un artista completo, con più sostanza che forma» (Jack La Furia), «Non m’interessano le logiche di mercato, ma l’unicità» (Achille Lauro), «Non cerco nuovi Maneskin, voglio personalità» (Manuel Agnelli). «Scelgo qualcuno che vada anche oltre la gara» (Paola). Concetti che si ripetono ogni anno, a volte però smentiti dai fatti. Certo è che Sky ancora crede e investe in questo progetto (e quest’anno scadono i diritti). Da Fremantle (che si occupa della produzione) confermano che sono 400 le persone a lavorare alla trasmissione. Da parte sua Antonella D’Errico di Sky afferma: «È una delle tre trasmissioni di punta della piattaforma. Siccome è difficile lanciare formati nuovi occorre rinnovare quelli vincenti. Siamo consci – dice – dell’andamento ondivago dei risultati, ma è come una squadra di calcio, non sempre si può vincere. È anche difficile la nascita di veri talenti, irrealistico pensare a dei Maneskin a ogni stagione, ma quelli scoperti qui sono pochi ma buoni. Il nostro lavoro è quello di sgrezzarne di nuovi». A completarli ci pensano poi altri concorsi canori, magari sulla Riviera Ligure. Vedremo cosa succederà quest’anno. Dopo i casting (registrati e montati) il 24 ottobre arrivano i live in diretta. Finale il 5 dicembre in Piazza del Plebiscito Napoli.

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