«Wonderstruck», New York tra l’epoca del cinema muto e gli anni Settanta
Locarno 70 Il nuovo film di Todd Haynes, omaggiato al Festival con il Pardo d'onore
Locarno 70 Il nuovo film di Todd Haynes, omaggiato al Festival con il Pardo d'onore
«Wonderstruck è un film molto visivo, perché non fa ricorso alla parola» ha detto Todd Haynes del suo nuovo lavoro, proiettato a Locarno dopo il suo debutto allo scorso Festival di Cannes, che in Italia uscirà per 01, ma non si sa ancora quando. L’ occasione è la retrospettiva dedicata al regista americano – che in concorso al Festival svizzero aveva presentato il suo film d’esordio, Poison, nel 1991 – a cui quest’anno va il Pardo d’onore, consegnatogli lo scorso lunedì sera in Piazza Grande.
Wonderstruck, ambientato nella New York degli anni Venti e Settanta, è un film prevalentemente muto: i due bambini protagonisti, Rose e Ben, sono sordi e entrambi scappano a New York, lei per vedere una star del muto e lui per scoprire la verità sul padre che non ha mai conosciuto. «Rose è profondamente consapevole del fatto che l’era del muto sta volgendo al termine – ha spiegato Haynes in un’intervista – alle porte c’è l’epoca del sonoro. E così un’esperienza che poteva condividere con il mondo, la visione dei film, finirà improvvisamente, e lei in quanto spettatrice verrà marginalizzata. Il nostro primo riferimento è stata quindi la storia e la ricchezza del cinema muto, ma anche la bellezza ’granulosa’ del cinema americano anni ’70».
E da Locarno il regista ha anche annunciato il suo prossimo progetto: un documentario, il primo della sua carriera, sui Velvet Underground. «Mi affiderò senz’altro ai film di Andy Warhol ma anche al cinema sperimentale di quegli anni: una ’lingua’ che abbiamo perso e da cui ci allontaniamo sempre di più». E dopo Mildred Pierce, Haynes svela di stare lavorando anche a una nuova miniserie prodotta da Amazon, ancora avvolta dal mistero, «su una figura storica importantissima».
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