Lavoro

Whirlpool Napoli: lottiamo per riaprire

Whirlpool Napoli: lottiamo per riaprireL'assemblea alla Whirlpool di Napoli – Foto LaPresse

Napoli Non Molla Assemblea nella fabbrica "chiusa": nessuna subordinata alla produzione di lavastoviglie

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 1 novembre 2020

Le lavoratrici e i lavoratori della Whirlpool Napoli non si arrendono e continuano nella loro lotta, condivisa da tutti i 5 mila dipendenti della multinazionale americana in Italia.
Dopo la notte trascorsa in fabbrica, ieri le porte dello stabilimento di via Argine si sono aperte alle forze politiche, a quelle istituzionali e alle associazioni per un’assemblea piena di dignità e per niente di rassegnazione. Da oggi Whirlpool ha formalmente chiuso, ma la fabbrica resterà aperta con l’obiettivo chiaro «di farla tornare a produrre attraverso la lotta. «Gli unici due soggetti che non hanno cambiato idea – scandisce il segretario Fiom di Napoli Rosario Rappa – sono l’azienda, che dal primo giorno dice che bisogna chiudere e il sindacato, che dal primo giorno dice che bisogna continuare a produrre lavatrici». Di mezzo c’è «un governo sbandato che ha detto molte cose ma non ci incontrato prima di chiamare gli americani: non bisognava chiamarli, quello lo possono fare tutti, ma bisognava inchiodarli alle loro responsabilità snocciolando i numeri dei profitti, delle vendite di lavatrici di alta gamma e le chiusure di altri stabilimenti in Turchia e Cina», continua Rappa. Per questo la linea rimane la stessa, «senza subordinate possibili: convincere con la lotta Whirlpool a riaprire».
«Dobbiamo continuare a lottare anche il 5 novembre – commenta Walter Schiavella, segretario generale Cgil Napoli – con lo sciopero generale dell’industria e del terziario dell’area metropolitana che abbiamo proclamato». «Da qui – annuncia la segretaria nazionale Fiom, Barbara Tibaldi – non ce ne andremo». Tiepida la reazione alla proposta del sindaco di Napoli De Magistris – «mentre il M5s è sparito» – di «costruire una fabbrica bene comune». L’assemblea finisce. Nella sala che in questi 17 mesi ha raccolto lacrime, delusioni e speranze, qualcuno resta a discutere su come continuare la lotta. Lo slogan di questa battaglia simbolo per il lavoro, «Napoli non molla».

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