Lavoro

Whirlpool, l’azienda non cede. Guidi: “Salvaguardare l’occupazione”

Whirlpool, l’azienda non cede. Guidi: “Salvaguardare l’occupazione”

Campania Presidi senza sosta, blocchi stradali, gli operai continuano a occupare i tetti: si fa di tutto per difendere gli oltre 800 dipendenti che potrebbero perdere il posto

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 7 maggio 2015

In sei hanno trascorso la notte sul tetto dell’Indesit di Carinaro, proprio sotto il logo della loro fabbrica. Sarebbero voluti scendere martedì sera, dopo l’incontro al ministero della Sviluppo economico tra sindacati e Whirlpool, ma la multinazionale statunitense, nonostante i sorrisi e le parole rassicuranti, non retrocede di un passo sulle chiusure previste nel casertano, a None e Albacina. Così gli operai sono rimasti sul cornicione a vegliare sugli 815 posti di lavoro in pericolo. Sono scesi ieri pomeriggio ma non per rientrare a casa. La protesta è andata avanti come succede ormai da settimane.

Circa 400 lavoratori hanno occupato l’autostrada Napoli-Caserta, all’altezza dello svincolo di Caserta Sud. Quindi hanno percorso in auto a passo d’uomo viale Carlo III, la lunga arteria che collega lo svincolo dell’A1 al capoluogo, creando lunghe code, e poi hanno attraversato in corteo le strade della città fino alla prefettura, dove una delegazione è stata ricevuta dal prefetto Carmela Pagano. Un gruppetto si è staccato per occupare i binari alla stazione. Insomma la tensione cresce insieme alla rabbia.

«Nessuno può immaginare di venire in questo paese, prendere i soldi e scappare – il commento della segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan – Un accordo è stato fatto con Whirlpool un anno fa, quindi molto recente, che ha visto anche il sostegno all’azienda per svariati milioni per investimenti in innovazione e ricerca che lo Stato italiano ha offerto».

Gli occhi sono puntati sul governo, Matteo Renzi si gioca la faccia. Il premier infatti si era esposto in prima persona, benedicendo l’accordo Indesit-Whirpool fino a definirlo «fantastico» e poi promettendo di chiamare direttamente i vertici del colosso Usa. Adesso lascia la patata bollente in mano alla ministra Federica Guidi: «Comprendiamo la preoccupazione e la rabbia dei lavoratori – scrive quest’ultima in una nota firmata anche dalla sottosegretaria al Welfare, Teresa Bellanova – Il governo ha chiesto all’azienda un’attenta revisione del piano industriale con la priorità della salvaguardia dei livelli occupazionali. Nel frattempo ha vincolato l’azienda a non operare licenziamenti fino al 31 dicembre 2018. Quella in corso è una fase istruttoria e tecnica, un momento dove gli equilibri corrono sul filo di lana». Il prossimo incontro fra le parti al Mise è previsto per domani.

Insomma Federica Guidi invita alla calma e, durante il question time alla Camera, insiste: «Vogliamo riuscire a cercare di modificare il piano industriale così da garantire un’occupazione vera e stabile». Il problema è che poi ammette «non so ancora dire in quale modo perché è un processo ancora in corso, ma certamente vogliamo preservare i 1.300 posti di lavoro». La replica arriva dalla Fim Cisl campana: «È il momento di passare dalle dichiarazioni di disponibilità a una proposta concreta. L’incontro al Mise si è concluso con un nulla di fatto e un nuovo rinvio. Risultano sempre più sterili le dichiarazioni di disponibilità dell’azienda a rivedere il piano industriale».

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