ExtraTerrestre

«Welfare, cani e gatti»

«Welfare, cani e gatti»

Intervista Il contratto dell’azienda Gd prevede 12 ore di permessi per prendersi cura degli animali. Simone Selmi, segretario Fiom-Cgil di Bologna: «Fanno parte della famiglia allargata, è un diritto dei lavoratori»

Pubblicato circa un anno faEdizione del 20 luglio 2023

Per i lavoratori della Gd di Bologna (1817 dipendenti, azienda del settore metalmeccanico parte del gruppo Coesia e specializzata in macchinari destinati a produrre imballaggi) il nuovo contratto collettivo prevede il diritto a 12 ore annue aggiuntive di permesso per prendersi cura della famiglia allargata. Ma proprio allargata: a comprendere anche gli animali d’affezione che vivono in casa. Una novità nel campo del welfare che, seppur piccola, può aprire nuovi spazi. L’ingresso degli animali d’affezione nel contratto aziendale dei metalmeccanici per la Gd, approvato con referendum e che sarà in vigore da ottobre, ha colpito. Nel welfare Gd anche le cure per gli animali titola la pagina bolognese di un quotidiano nazionale. E Ilaria Innocenti, area rapporti istituzionali della storica associazione Lav per i diritti dei viventi, si congratula: «Davvero positiva questa scelta che può essere replicata in sede di altre contrattazioni. Anni fa la Lav ha supportato sul piano tecnico-giuridico una socia per ottenere questo riconoscimento». Un precedente suscettibile di essere citato da chi, con le dovute certificazione medico-sanitarie, si trova nella stessa situazione di necessità.. «Il contesto va però spiegato», afferma Simone Selmi, nuovo segretario della Fiom-Cgil di Bologna. La piattaforma dei confederali è stata la base nella trattativa per discutere il nuovo contratto.

I metalmeccanici aprono un nuovo fronte di impegno e approdano ai diritti degli animali?

Siamo un sindacato: il nostro ruolo è sempre stato e rimane l’ampliamento dei diritti dei lavoratori. Nel negoziato alla Gd abbiamo messo come punto fermo la questione dei diritti sociali. La cura per gli animali domestici è dunque l’approdo finale di un percorso che comprende ormai il diritto del lavoratore a prendersi cura della famiglia allargata. Un diritto del lavoratore, dal nostro punto di vista; non del familiare o dell’animale domestico, lo voglio precisare. In una attualità problematica come quella che stiamo vivendo a livello nazionale, cerchiamo di evitare arretramenti e anzi contribuiamo a costruire una serie di accordi che allarghino anche i diritti sociali e il welfare. Un ragionamento iniziato da tempo all’interno in particolare della Fiom di Bologna. Sviluppiamo una contrattazione a 360 gradi. Dalla discussione relativa all’orario di lavoro e alla settimana corta (una tematica complicata, nei settori produttivi industriali; ci focalizziamo dunque su aziende apripista), al precariato, dalla questione salariale ai diritti sociali. E fra questi i permessi per prendersi cura della famiglia allargata.

In che cosa consiste e come funziona in concreto il nuovo diritto alle 12 ore di permessi di cui 4 per le cure degli animali di casa – cani, gatti, pesci, uccelli e altri?

I lavoratori si vedono riconosciute, in aggiunta al monte ore di permessi retribuiti, 12 ore annue per prendersi cura della famiglia allargata. Diciamo che è un processo a tappe: si introducono i diritti a prendersi cura della famiglia allargata, un concetto che va al di là di quella classica di primo grado. Infine si includono in questo concetto anche gli animali domestici. Occorre il requisito della residenza o domicilio in comune, quanto agli umani (dunque non ci si può occupare di persone non conviventi); e quanto agli animali i documenti attestanti la proprietà. Concretamente, occorrerà poi un appuntamento, nel caso dei pet, per una visita dal veterinario oppure in clinica. E naturalmente, vale per qualsiasi tipo di animali regolarmente presenti nelle case. Non è nostro compito occuparci della loro diversificata situazione.

E’ una novità, in un contratto di lavoro, la questione della cura per gli animali d’affezione nel quadro della famiglia allargata?

E’ una novità per la Gd, che prevedeva i permessi retribuiti solo per i parenti in senso classico. Qui abbiamo introdotto in un sol colpo il prendersi cura della famiglia allargata umana e dei pet. Ma in realtà Bologna è un’area che fa un po’ da apripista sui diritti sociali dei lavoratori e già in diverse aziende sono stati introdotti i permessi aggiuntivi per la famiglia allargata. La novità sugli animali si è aperta alla Lamborghini, una realtà nella quale nel 2019 il diritto già consentito a prendere cura della famiglia in senso allargato è stato esteso agli animali d’affezione.

I datori di lavoro come reagiscono a questa novità?

Nella nostra area la contrattazione sui temi sociali è prassi consolidata. Questo genere di innovazioni è un po’ una … tradizione. Poi come per ogni conquista si va per tappe.

Il riconoscimento di un patrimonio di affetti non convenzionale, nel quadro dei diritti sociali dei lavoratori, è una nuova pista per il sindacato e Bologna fa da battistrada. Ma che ne è di un difficile impegno che invece ha fatto parte della tradizione del vostro sindacato, quello alla riconversione delle produzioni belliche?

Certo è sotto gli occhi di tutti che la produzione, la vendita, l’export di armamenti si trovano in una contingenza davvero florida. Il ragionamento da fare è molto più ampio, qui mi limito a dire che nell’area della quale mi occupo il settore metalmeccanico non è vocato alla produzione di armi (predominano automotive, macchine per il packaging e meccanica generale).

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento