Italia

Welcome refugees, a piedi nudi per tutto lo «stivale»

Commosse e partecipate soprattutto al Sud, le altre marce degli scalzi: 71tra presidi e veri cortei in tutta Italia, ad accompagnare i «capofila» di Venezia. A Palermo, giovedì sera, hanno […]

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 12 settembre 2015

Commosse e partecipate soprattutto al Sud, le altre marce degli scalzi: 71tra presidi e veri cortei in tutta Italia, ad accompagnare i «capofila» di Venezia.

A Palermo, giovedì sera, hanno sfilato in 5mila fino al porto con lunghe liste di carta con su scritti i nomi dei morti nel Mediterraneo e striscioni come «Sangue Nostrum» e «Stop War».

A Napoli ieri in mille hanno concluso il corteo aperto dallo striscione «Welcome refugees» gettando fiori nel mare davanti a Castel dell’Ovo.

A Taranto l’arcivescovo Filippo Santoro ha benedetto i manifestanti confermando il massimo impegno della diocesi per l’accoglienza dei profughi «in linea con il pensiero di Papa Francesco».

Due grandi striscioni sono stati srotolati alla stazione Tiburtina dai circa duemila manifestanti romani partiti dal centro per transitanti il Baobab: «Chiudere Cie, aprire le frontiere» e «Everyone is welcome in Rome», scandendo «Siamo tutti umani».

Tanti i partecipanti anche a Torino, chiamati dal coordinamento Non solo asilo. E a Trento, dove un migliaio sono partiti dal duomo al grido «La nostra Europa non ha confini, siamo tutti clandestini», con le Acli e l’imam trentino Aboulkheir Breigheche in testa.

A Mantova sono scesi in piazza anche scrittori e intellettuali del Festivaletteratura in corso. Tra questi, la scrittrice africana Noo Saro-Wiwa (vedi pag. 11) che ha spiegato i perché all’adesione alla marcia: «Voglio dimostrare solidarietà con i rifugiati – ha detto – perché mi sembra non ci sia abbastanza empatia nei loro confronti. La gente è così preoccupata della questione economica da dimenticare che queste persone stanno fuggendo una delle più brutali e terrificanti organizzazioni terroristiche, l’Isis». «Non dimentichiamo – ha voluto rimarcare, lei che nigeriana, dall’uccisione del padre Ken, vive a Londra – come l’ex primo ministro Tony Blair è in parte responsabile dell’attuale situazione in Siria. Il governo inglese ha una precisa responsabilità e il dovere di accettare i rifugiati».

Una miriade le iniziative in Emilia Romagna e in Toscana, impossibile resocontarle tutte.

Suggestivo il flash-mob organizzato a Milano con Emergency e Legambiente: alle prime luci della sera sono state rilasciate nelle acque della Darsena centinaia di barchette di carta.

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