Voto di scambio e appalti. Indagato consigliere regionale di Fdi
Campania Luciano Passariello è candidato alla camera. Indagati anche giornalisti del sito Fanpage che stavano seguendo la vicenda
Campania Luciano Passariello è candidato alla camera. Indagati anche giornalisti del sito Fanpage che stavano seguendo la vicenda
Accordi corruttivi diretti al controllo illecito degli appalti pubblici nel settore del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti e finanziamento illecito di partiti: è l’ipotesi avanzata dalla procura di Napoli, che ieri ha ordinato la perquisizione degli uffici del consigliere regionale campano di Fratelli d’Italia Luciano Passariello, in corsa alle prossime elezioni politiche, e degli uffici della Sma, società in house della regione impegnata nel settore ambientale. Coinvolto nelle indagini anche Agostino Chiatto, collaboratore di Passariello e dipendente Sma.
L’indagine, ha spiegato il procuratore Giovanni Melillo, «è stata resa necessaria e indifferibile dalla gravità del rischio di dispersione probatoria collegato alla annunciata diffusione di notizie e immagini, in grado di pregiudicare le investigazioni sulle gravi ipotesi delittuose fin qui individuate».
L’indagine sembrerebbe essere partita da un’inchiesta della redazione di Fanpage, con al centro appalti in cambio di voti e potrebbe coinvolgere differenti schieramenti. Così sono stati indagati anche i giornalisti della testata online: «Abbiamo messo a repentaglio la nostra incolumità o ora ci ritroviamo indagati» commenta Francesco Piccinini, direttore di Fanpage. Il sito, racconta, ha utilizzato giornalisti «provocatori», che avrebbero avvicinato politici e imprenditori, proponendo affari. «Io – spiega il direttore – ho recitato la parte di un industriale del Nord che doveva sversare rifiuti. Abbiamo incontrato camorristi che ci hanno chiesto 30mila euro a camion. Abbiamo messo una telecamera addosso a un ex boss mandandolo in giro a incontrare industriali e politici per prendere accordi».
Piccinini, il giornalista che ha realizzato l’inchiesta, Sacha Biazzo e l’ex boss sono indagati per induzione alla corruzione. «Non abbiamo smaltito rifiuti né preso soldi – conclude il direttore di Fanpage -. Ci è stato spiegato che si tratta di un atto dovuto, ma resta una cosa spiacevole. Abbiamo avuto sin dall’inizio un rapporto di dialogo con le forze dell’ordine, abbiamo anche consegnato tutto il girato, per non lasciare dubbi sulla nostra buona fede». Ieri mattina la polizia ha perquisito comunque la redazione in cerca di materiale audiovisivo.
Passariello siede in Consiglio regionale dal 2005, prima nelle file di Forza Italia poi con Fratelli d’Italia, per cui è candidato sia all’uninominale che e al proporzionale. Martedì aveva accompagnato Giorgia Meloni nel suo tour elettorale a Napoli. «Non mi è stata contestata nessuna condotta diretta antigiuridica. Risulto coinvolto perché altre persone avrebbero fatto il mio nome – spiega Passariello in una nota -. Tutto questo accade a soli 15 giorni dalle elezioni politiche. Non ho mai incontrato nessuno degli imprenditori cui fa riferimento la procura». Passariello è componente delle commissioni Anticamorra e Bonifiche-ecomafie, nonché presidente della commissione di inchiesta sulle aziende partecipate, che avrebbe dovuto vigilare sulla Sma. Nel 2015 è finito nell’inchiesta sul resort che i Casalesi acquistarono in Sardegna: era tra i 17 indagati dalla Dda di Cagliari e rinviati a giudizio per riciclaggio.
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