Italia

Volevano creare un movimento filonazista, indagati 19 estremisti

Perquisizioni in 16 città, progettavano attentato a una sede dell'Anpi Durava da due anni l’indagine che ha dato origine a 19 decreti di perquisizione domiciliare emessi dalla procura di Caltanissetta con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nei confronti di […]

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 29 novembre 2019

Durava da due anni l’indagine che ha dato origine a 19 decreti di perquisizione domiciliare emessi dalla procura di Caltanissetta con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nei confronti di altrettanti estremisti di destra indagati per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva ed istigazione a delinquere. L’operazione «Ombre nere» segue quella che solo pochi giorni fa ha consentito di scoprire esplosivo e un sodalizio neofascista nel senese. Questa volta è partita dal monitoraggio di un militante neofascista della provincia di Enna autore di un aggressione. Seguendo i suoi contatti, gli inquirenti sono risaliti a una rete più estesa, persone residenti in Lombardia, Veneto, Toscana e Piemonte tenute insieme da «fanatismo ideologico» e intenzionate a «costituire un movimento d’ispirazione apertamente filonazista, xenofoba e antisemita denominato ‘Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori’». Con tanto di dichiarazione programmatica: 25 pagine di delirio neonazista e suprematista.

Sembrerebbe un’aggregazione marginale e grottesca, frutto della mitomania da social newtork, se non fosse che ripropone in forme estreme discorsi razzisti e parole d’ordine neofasciste che sembrano tracimare dal discorso pubblico di tutti i giorni. Alcuni degli accusati avrebbero in più occasioni fatto riferimento alla disponibilità di armi ed esplosivi: sembra pianificassero attacchi ad alcune sedi Anpi. Le indagini parlano anche dell’esistenza di una chat riservata, denominata «Militia», che aveva lo scopo di formare i militanti. In qualità di addestratore, e questo è l’elemento che ha fatto drizzare le antenne degli investigatori, figurerebbe un pluripregiudicato calabrese esponente di spicco della ‘ndrangheta che vantava presso i propri camerati «esperienza militare» e «canali sicuri e riservati». Una volta pentito e divenuto collaboratore di giustizia, il personaggio in questione è diventato uno dei referenti di Forza Nuova per il ponente ligure. La formazione avrebbe tentato di accreditarsi in diversi circuiti neonazisti internazionali avviando contatti con i Combat 18, sigla espressione del circuito neonazista Blood & Honour, e con il partito d’estrema destra portoghese Nova ordem social. Esponenti del gruppo avevano partecipato nello scorso mese di agosto, a Lisbona, ad una conferenza alla quale avevano partecipato neonazisti portoghesi, spagnoli e francesi.

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