Sadid al-Din Muhammad ‘Awfi, vizi e virtù sfuggite alla presa dei Mongoli
Piatto con scena di caccia dove si vede il principe Bahram Gur con Azada, la sua concubina favorita, New York, Metropolitan Museum of Art
Alias Domenica

Sadid al-Din Muhammad ‘Awfi, vizi e virtù sfuggite alla presa dei Mongoli

XII secolo Prima traduzione europea di una testimonianza preziosa della cultura letteraria indopersiana, raccolta da un grande intellettuale musulmano, frequentatore delle biblioteche centrasiatiche: «Le gemme della memoria», Einaudi
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 16 giugno 2019
Chi pensa che Giotto abbia inventato un metodo originale per mostrare il proprio talento tracciando a mano libera un cerchio perfetto, si dovrà ricredere. Ben prima della sua nascita, nella vasta raccolta di aneddoti scritta nei primi decenni del ’200 da Sadid al-Din Muhammad ‘Awfi, ora raccolte in Le gemme della memoria (a cura di Stefano Pellò, Einaudi, Nue, pp. 402, euro 30,00) si leggono, a proposito di Mani, il fondatore del manicheismo, parole inequivocabili sulla sua padronanza dell’arte pittorica: «dopo aver steso un panno di seta dell’ampiezza di venti guz, era in grado di tracciarvi un cerchio che non...
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