«Vittorio Arrigoni», un asilo a Khan Younis
Appello Nel nome di Dima, ultima vittima bambina dei raid aerei isrealiani di «Piombo Fuso» una scuola nella Striscia di Gaza
Appello Nel nome di Dima, ultima vittima bambina dei raid aerei isrealiani di «Piombo Fuso» una scuola nella Striscia di Gaza
Dal gruppo di compagne e compagni che hanno lavorato assieme per l’organizzazione della Freedom Flottilla è nata l’idea di costituire una Associazione che lavori per la realizzazione di alcuni progetti ed il primo è un asilo a Gaza, gestito dall’Associazione Ghassan Kanafani, storica associazione della sinistra palestinese, un asilo dedicato a Vittorio Arrigoni.
«Abbiamo deciso di chiamare la nostra associazione con il nome di DIMA SAID AHMED AL ZAHAL. Dima era una bambina palestinese nata il 12 febbraio del 2004 a Beit Lahya, nella Striscia di Gaza, in una famiglia di tre fratelli e tre sorelle, oltre che dalla mamma e dal papà, un contadino che lavora saltuariamente, di fatto disoccupato. La famiglia, come tantissime a Gaza, vive grazie agli aiuti delle Nazioni Unite. Il 7 gennaio del 2009, i jet F16 dell’aviazione israeliana hanno bombardato Beit Lahya, in una delle tante incursioni dell’operazione “Piombo Fuso”...». Era ricoverata nell’ospedale palestinese del Cairo, morta poche ore dopo la nostra visita. C’è rimasta nel cuore e la vogliamo tenere nella nostra memoria dedicandole il nome dell’associazione (…).. Dima è stata ferita gravemente alla testa, all’addome ed alle gambe, mentre si trovava in casa degli zii. Non essendo possibile curarla negli ospedali di Gaza, l’11 gennaio fu trasferita all’ospedale «Palestine» al Cairo. La mattina del 2 marzo 2009, una delegazione italiana diretta a Gaza visitò l’ospedale Palestine, ed è lì che alcuni di noi hanno visto Dima, così piccola che quasi spariva nel letto d’ospedale. Nel pomeriggio di quel giorno, Dima è morta. È stata l’ultima vittima bambina dell’operazione Piombo Fuso, precisamente la numero 313 del rapporto «War crimes against children» del maggio 2009 dal Palestinian Centre for Human Rights. Per i nostri media, le vittime palestinesi non hanno quasi mai un nome, un volto, una famiglia. Nascondere le loro vite è un modo per deumanizzarle, per rimuovere l’esistenza dei Palestinesi come popolo. (…) Le parole dei compagni palestinesi chiariscono: «Nella Striscia di Gaza e nei campi profughi, si vive in condizioni molto difficili (…) la continua aggressione israeliana, l’assedio e la chiusura, l’aumento di povertà e disoccupazione, le divisioni interne palestinesi, ai quali si aggiunge la sofferenza più grande: l’arretramento dei valori democratici e di progresso tra la popolazione di Gaza e tra i giovani in modo particolare. È evidente l’influenza negativa su bambini e donne…» (…)
Con la Palestina nel cuore «Realizziamo l’asilo “Vittorio Arrigoni” a Khan Younis». Per le donazioni: conto corrente bancario 5000 1000 65881 di Banca Prossima S.p.A., intestato a «Associazione Dima», codice IBAN IT83 Q033 5901 6001 0000 0065 881, oppure on line con carta di credito o prepagata dal sito www.freedomflotilla.it, cliccando sull’icona «Donate». Oppure: sulla carta PayPal numero 5338750110925023 in ogni caso specificare la causale. Per info: f.giordano52@gmail.com
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