Lavoro

Vittoria, imprenditore violento sequestra e bastona un dipendente

Vittoria, imprenditore violento sequestra e bastona un dipendente

In una azienda agricola L'autore degli abusi è consigliere comunale del Pd. La vittima è un operaio rumeno accusato di aver rubato del gas

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 21 febbraio 2018

Una storia incredibile, che ha coinvolto un imprenditore agricolo siciliano – di Vittoria – che è anche consigliere comunale di una lista collegata al Partito democratico. Rosario Dezio, di 41 anni, ha sequestrato un suo dipendente, e dopo averlo legato mani e piedi a una trave lo ha bastonato per due ore, procurandogli fratture in tutto il corpo, giudicate guaribili in 45 giorni. Il tutto solo perché l’operaio aveva sottratto una bombola del gas per potersi riscaldare in questi giorni di grande freddo.

Un connazionale della vittima ha denunciato l’accaduto e gli agenti della squadra mobile di Ragusa hanno fermato Dezio per lesioni gravi. L’uomo è consigliere comunale del gruppo «Nuove idee per i democratici», e aveva ricoperto lo stesso ruolo anche nella scorsa consiliatura, sempre per il Pd. Vittoria, tra l’altro, in passato era nota per essere una delle «isole rosse» della Sicilia, con un Pci molto radicato. Dezio dovrà rispondere anche di sequestro di persona e porto d’armi. Due suoi parenti e un altro dipendente sono stati denunciati per lo stesso reato.

L’imprenditore ha ammesso i pestaggi ed è stato posto agli arresti domiciliari. La sua azienda era già stata controllata dalla squadra mobile nel corso di operazioni di contrasto al caporalato e allo sfruttamento della manodopera. Il titolare, che ha anche esploso dei colpi a scopo intimidatorio con un fucile regolarmente detenuto, avrebbe picchiato altri due operai romeni, che hanno riportato lesioni meno gravi.

Il racconto reso al commissariato di Vittoria, nei particolari, è ancora più crudele: Dezio infatti avrebbe sorpreso il suo dipendente in magazzino, nell’atto di sottrarre la bombola, e lo avrebbe subito picchiaro con le mani e con un bastone. In più, avrebbe sparato dei colpi di fucile per spaventarlo e farlo fuggire. L’indomani, non contento, è andato a cercarlo in un casolare abbandonato – dove l’uomo risiedeva a causa delle sue precarie condizioni economiche – e dopo averlo riportato nell’azienda agricola lo avrebbe sequestrato e picchiato selvaggiamente.

Sui fatti di Vittoria è intervenuto Erasmo Palazzotto, deputato siciliano di Liberi e Uguali: «La vicenda ci dice quale livello di barbarie stiamo raggiungendo – nota Palazzotto – Il clima di violenza e di odio seminato in questi mesi da alcune forze politiche sta dando i suoi frutti. Di tutto ciò è responsabile la destra, che è tornata a mostrare il suo volto più feroce, ma anche chi, anziché ingaggiare una battaglia politica e culturale per contrastare questa deriva, si è messo all’inseguimento. Per questo – conclude – meraviglia solo in parte che l’imprenditore aguzzino sia anche consigliere comunale del Pd, vista la campagna acquisti che da tempo il partito di Renzi fa in Sicilia pur di raccattare qualche voto in più».

L’episodio è senza dubbio da considerare estremo e isolato, ma purtroppo sono note le condizioni di semi-schiavitù cui sono sottoposti i braccianti meridionali, in particolare quelli impiegati in Sicilia. Proprio nel ragusano, qualche anno fa, diverse lavoratrici rumene denunciarono episodi di sfruttamento e di violenza sessuale opera di imprenditori selvaggi e senza scrupoli.

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