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Visioni per sfuggire al mantra natalizio. Da Sciamma a Godard

Visioni per sfuggire al mantra natalizio. Da Sciamma a Godard

Sotto l'albero «Pinocchio», Baumbach in streaming, l’off off di «Tutto l’oro che c’è». Tutti al cinema ma anche sul divano con o senza piattaforma, meglio se «Fuori orario»

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 24 dicembre 2019

Cosa regalo per Natale? La domanda che rimbalza tra parenti (più o meno stretti), convitati di cene pranzi e aperitivi vari, amici e conoscenti – assumendo talvolta la sfumatura temibile del: «Cosa ti regalo a Natale?» che oltre a pensare ai regali altrui richiede lo sforzo di immedesimarsi nel desiderio di ciò che l’altro vorrebbe regalare a te – assume col passare delle ore il suono di un mantra. Nella corsa ci sono ancora possibili deviazioni, fughe, cose da fare insieme senza pensare (per forza) che è Natale. Se si è a Milano – o si ha in programma di andarci – un passaggio nello Studio d’Orphée, ovvero la stanza di lavoro di Jean-Luc Godard che il regista ha trasferito alla Fondazione Prada sotto forma di installazione permanente: oggetti, libri, film, la sciarpa e la racchetta da tennis, il Leone d’oro, dettagli o frammenti dell’universo godardiano, icona e immaginario.

E POI il cinema, un superclassico certo, Natale è il momento che si deve andarci, ci sono i «film di Natale» – quelli che se gli incassi vanno male non si riprenderanno più. E se invece fosse un modo per uscire – seppure nella tradizione tipo il pandoro o il panettone – abbandonando social e serie? A parte i «blockbuster» – ma Pinocchio di Matteo Garrone è l’incanto visuale della fiaba come non l’abbiamo mai vista, impossibile resistere alla casa coperta dal tempo della Fata turchina e alla sua impagabile tata lumaca -inperdibile in queste feste è Ritratto di una giovane in fiamme di Céline Sciamma. È uscito in poche copie – e il doppiaggio è davvero punitivo – e va scovato nell’affollamento dei Ficarra/Star Wars perché è una visione speciale, impalpabile come i sentimenti, trascinante come il desiderio. Ancora pià nascosto e off off screen è un altro dei colpi di fulmine dell’anno: Tutto l’oro che c’è di Andrea Caccia – che è apparso come una cometa in Italia – lo si trova oggi al Beltrade di Milano (Via Oxilia,10 alle ore 16.40, la visione giusta per respirare e tuffarsi con l’energia giusta nella notte natalizia famigliare; e il 27 alle 14.40). Un viaggio lungo il fiume Ticino, popolato di incontri, che diviene la scoperta di un paesaggio come mappa del cinema, dei suoi generi, delle sue storie. Ci si perde, si seguono piste misteriose, il tempo si sospende, il mondo appare come una scoperta.

Per chi invece di uscire dopo il delirio natalizio – e l’eccesso di socialità e di parenti – proprio non se ne parla, ci sono da vedere in solitudine gli imperdibili Marriage Story di Noah Baumbach, uno dei film più belli dell’anno e The Irishman di Scorsese che ritorna su se stesso (e nel proprio immaginario) per divertirsi senza nostalgia – entrambi su Netflix.

I PIÙ CINEFILI a parte lo scambio degli «scarichi» hanno la risorsa delle piattaforme specializzate tipo Festival Scope (anche una bella idea di regalo, l’abbonamento è annuo) su cui si possono recuperare gli highlights dell’anno, quei titoli passati nei festival e molto acclamati che in Italia non arriveranno mai – un solo passaggio è consentito e con sottotitoli inglesi dunque meglio organizzarsi in caso di visione collettiva.
Aperta a tutti è invece la «Notte senza fine» di Fuori orario (Rai tre, intorno all’1 di notte), 45 titoli nei prossimi giorni per festeggiare il futuro del trentesimo anno del programma – il 27 Peti’t Quinquin di Bruno Dumont, il 28 La Jalousie di Philippe Garrel.

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